Scudo penale per i medici: non diventi una sanatoria generalizzata

Scudo penale per i medici: non diventi una sanatoria generalizzata

Notizie

04/04/2020



Forti dubbi sull’emendamento al Decreto Cura Italia che includerebbe un esonero di responsabilità giuridica per le direzioni che hanno la responsabilità delle decisioni.

Lo scudo penale per medici e operatori sanitari non deve diventare una sanatoria generalizzata estesa a direttori, amministratori e istituzioni. Questa la posizione di Fnp Cisl Lombardia, che ha diramato oggi, sabato 4 aprile, un comunicato stampa
Il sindacato avanza dei dubbi sulle diverse proposte di emendamento al Decreto Cura Italia, che, se approvate, estenderebbero forme di sanatoria e di esonero della responsabilità giuridica a medici, infermieri degli ospedali ma anche a ruoli dirigenziali politici, tecnici e amministrativi.

In questi ultimi giorni sono in fase di valutazione alcune proposte, di varie parti politiche, che mirano a dare forme di tutela ad alcune categorie professionali, oggi coinvolte nell'operatività quotidiana legata all'emergenza sanitaria. Il dibattito è in corso, tra politici, giuristi, parti sociali. I sindacati della funzione pubblica delle tre sigle Cgil Cisl Uil sono intervenute oggi stesso con un comunicato che commenta negativamente l'emendamento proposto dalla Lega. 
Sulla questione è presente anche un emendamento a firma Pd, ancora oggetto di discussione. 

Scudo penale per medici e operatori sanitari, ma anche per i decisori?

Secondo Fnp Cisl Lombardia, il problema dello scudo penale, che protegga gli operatori oggi coinvolti nell'emergenza da casi di abusi legali, va affrontato distinguendo le responsabilità dei professionisti di prima linea e dei decisori. 

Medici, infermieri, operatori sanitari, personale addetto alla prima linea, negli ospedali e nelle case di riposo, stanno compiendo in questi giorni un lavoro infaticabile. Lo fanno, come i sindacati denunciano da settimane, spesso in assenza di condizioni di sicurezza, con dotazioni di protezione inadeguate, pagando un prezzo altissimo in stress, fatica, quando non vengono addirittura contagiati o peggio muoiono. A questi professionisti va assicurata, nel rispetto della legge e dei diritti dei cittadini tutti, una tutela, perché non diventino altresì vittime di quel sciacallaggio legale sempre in agguato.
Differente è la questione delle amministrazioni e delle istituzioni.

Dichiara Emilio Didonè, segretario generale Fnp Cisl Lombardia:

“Il sindacato può comprendere le difficoltà che istituzioni, organismi amministrativi, strutture sanitarie e residenze socio assistenziali hanno dovuto affrontare e stanno affrontando, in questa gravissima pandemia.
Finita l'emergenza, sarà però necessario riflettere anche sugli eventuali errori gestionali, sulle lacune organizzative, sulle strategie inefficaci che hanno aggravato la situazione.
Lo scudo penale, nelle sue diverse opzioni in fase di valutazione in questi giorni, non può, perciò, diventare occasione di una sanatoria a priori. La prima linea è chiamata a combattere la battaglia, ma l'approvvigionamento di risorse e strumenti di protezione, le linee operative, la situazione di tamponi e strumenti di diagnosi, l'esecuzione di adeguati criteri di isolamento negli ospedali, la sorveglianza sul territorio, infine la strategia generale di gestione dell'emergenza, sono opzioni demandate ai decisori”.

Leggi il comunicato stampa