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01/04/2020
Dedicato a tutti coloro che hanno perso un parente o un amico per la pandemia. Come tanti in Cisl, pensionati, ospiti delle Rsa
Pubblichiamo oggi la lettera che Emilio Didonè, segretario generale Fnp Cisl Lombardia, manda idealmente a tutti coloro che hanno perso una persona cara in questi giorni di pandemia. Tutto il sindacato dei pensionati Cisl Lombardia si unisce al messaggio.
Carissimo, carissima
in questi giorni siamo tutti molto scossi per quanto sta accadendo con questa pandemia di Covid 19 che ha colpito il nostro Paese, e per il percorso di sofferenza che molte persone, molte famiglie, molte comunità stanno affrontando in silenzio con dignità, umiltà e coraggio.
La perdita di una persona cara è una esperienza drammatica nella nostra vita. Questa pandemia, inoltre, impedisce anche l'ultima carezza, l'ultimo sguardo, l'ultimo saluto dei propri familiari. Dobbiamo fare i conti con un addio senza gesti, senza preghiere, senza un'ultima parola da dire. I parenti non possono piangere i loro morti, guardandoli per l'ultima volta, ma devono restare a casa a vivere il proprio dolore tra le mura domestiche.
Non ci sono sante Messe, non ci sono preghiere in Chiesa. In questo susseguirsi di sepolture senza funerali, i nostri vecchi, morti per Covid -19, sono diventati una "categoria" a volte definita come "ultra" settantenni, "ultra" ottantenni, come se vivere fino a quella età fosse una colpa grave.
La pietas cristiana, spesso, viene messa da parte, per cercare di salvare altri "ultra settantenni" e non. Alle famiglie si chiede un sacrificio enorme, per cercare di impedire che questo tsunami chiamato Coronavirus allarghi il contagio. Si teme per le persone che provano ad andare avanti, tra ansie e paure, in una Regione e in un Paese che deve essere consapevole, responsabile ma soprattutto fermamente convinto delle regole che si è dato, per ritornare il prima possibile alla vita normale. Per ritornare anche alla normalità di una santa Messa, di una visita al cimitero, di un saluto, seppur doloroso, a chi ci ha lasciato.
Carissimi amici, cislini e concittadini,
non è il momento di cercare responsabili, ma vi posso assicurare che i sindacati confederali, in particolare la Fnp Cisl pensionati Lombardia, hanno ben presente la situazione e in modo particolare quello che sta succedendo agli anziani e agli ospiti delle case di riposo.
I sindacati sono stati i primi a denunciare all'opinione pubblica la scelta di coinvolgere le Rsa in strutture Covid-19, con ospiti ricoverati, definiti, dalle stesse autorità ufficiali, ad alto rischio, purtroppo in un silenzio assordante di tanti. Abbiamo chiesto incontri con tutte le Prefetture e Ats della regione Lombardia per salvaguardare gli anziani ancora ospiti nelle Rsa, e per proteggere gli stessi operatori che devono essere protetti e tutelati nel loro lavoro.
Noi oggi siamo tutti dentro le nostre case e forse non sappiamo neppure chi soffre e chi muore. Quando, però, ritorneremo a vivere nella nostra comunità e non incontreremo più tanti volti e sguardi familiari, ci renderemo conto davvero di quanto è accaduto.
Oggi possiamo solo essere testimoni. Finito tutto - perché prima o poi dovrà terminare questo incubo - dobbiamo ricordare, ricordare, ricordare. Lo dobbiamo ai tanti che non ci sono più.
Carissimo amico che hai perso una persona cara,
non ci sono parole per alleviare il tuo dolore. Che il Signore doni ora al tuo familiare la possibilità di riposare in pace e a te, caro amico, la serenità di non vederlo più soffrire ma saperlo in un posto migliore.
Porgo le più sincere e sentite condoglianze a tutte le persone, fuori e dentro la Cisl, che hanno perso un familiare o un amico a causa del contagio da Coronavirus.
Si uniscono a me tutti coloro che lavorano nella segreteria, dirigenti, operatori, collaboratori, attivisti, volontari della Fnp Cisl pensionati Lombardia e della Cisl.
Emilio Didonè