Anagrafe Rsa affidata ai carabinieri: il Governo non si fida più delle Regioni? 

Anagrafe Rsa affidata ai carabinieri: il Governo non si fida più delle Regioni? 

Notizie

20/05/2021



Intervento di Emilio Didonè: inviare i Carabinieri nelle Rsa non è un segnale rassicurante per i cittadini

La notizia che all’Arma dei carabinieri sarà affidata la mappatura delle Rsa e la realizzazione di una anagrafe nazionale fa pensare. Secondo Emilio Didonè, segretario generale del sindacato dei pensionati Cisl Lombardia, è un segnale di sfiducia del Governo nei confronti delle Regioni:  

“Forse il Governo non si fida più delle Regioni, di qualsiasi colore politico siano. Regioni che durante la pandemia hanno sbagliato a fornire i dati dei contagi, che non sono riuscite a fare i tracciamenti, che non hanno individuato subito gli ospedali e hub solo covid permettendo all’epidemia di dilagare...”.

Il comunicato stampa che rende noto il protocollo tra ministero della Salute, Arma dei carabinieri e Commissione anziani è del 19 maggio. Vi si legge che i Carabinieri faranno un lavoro di ricognizione di case di riposo, case alloggio, case famiglia ed elencheranno il numero delle strutture, la capacità ricettiva, la modalità organizzativa. 

Anagrafe Rsa affidata ai carabinieri: può apparire come un’indagine per cercare dei colpevoli

Oggi si chiamano in causa i Carabinieri per restituire la giusta attenzione agli anziani che dovrebbe essere più che mai una priorità per le istituzioni e per tutta la nostra comunità nazionale. Dice Didonè: 

“Purtroppo queste dimenticanze politiche, riforme costituzionali incompiute, strategie e programmazioni sbagliate, mancati finanziamenti e tagli di risorse sono imputabili ai governi degli ultimi 30 anni”.

Forse, il Governo ha ritenuto che il servizio sanitario delle regioni non sia in grado di svolgere con obbiettività i suoi compiti istituzionali. Eppure, 

“inviare i Carabinieri nelle Rsa non è un segnale rassicurante per i cittadini che si rivolgono con fiducia al sistema. Oltre a delegittimare apertamente regioni e Ats, può apparire come un’indagine per cercare dei colpevoli”.

Dopo questa pandemia è risultato molto più evidente lo scollamento tra le Rsa e il servizio sanitario pubblico, Rsa che non possono essere ignorate dallo stesso servizio sanitario di cui sono già oggi parte integrante.
Urgente, sottolinea Didonè, è rimettere in Lombardia e nel Paese l’invecchiamento, la cronicità e la non autosufficienza al centro della programmazione e dei servizi.

In questo rilancio ci deve essere anche un’attenzione particolare a tutto il mondo delle strutture per anziani e a tutta quella filiera parallela all’invecchiamento, dalla assistenza domiciliare ai centri diurni, dalla cronicità alla riabilitazione, fino agli hospice, per garantire a tutti di potersene andare con dignità e rispetto.