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20/05/2021
I sindacati firmano la lettera aperta alle istituzioni per arrestare l’escalation di violenza e rimuoverne le cause
La guerra tra Israele e Palestina è tornata tragicamente a occupare le prime pagine dei giornali. Il nuovo conflitto nelle terre di Gaza ha suscitato le reazioni della società civile e Cgil, Cisl e Uil hanno firmato la lettera aperta alle Istituzioni, per chiedere un intervento dell’Italia e fermare l’escalation di violenza tra Israele e Palestina. La lettera porta la data del 12 maggio ed è rivolta al presidente della Repubblica, al presidente del Consiglio dei Ministri, al ministro degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale, al presidente della Commissione Esteri Senato, al presidente della Commissione Esteri della camera.
Tra i firmatari, oltre ai sindacati, Rete italiana Pace e Disarmo, Libera contro le Mafie, Arci, Fondazione Giorgio La Pira e molte altre associazioni.
ll documento avanza la richiesta di un’azione diplomatica che aiuti a ristabilire la pace nella regione, riconoscendo lo stato di Palestina e nel rispetto del diritto internazionale.
Israele-Gaza: far cessare la violenza
L’esigenza di interrompere la catena di violenza nell’immediato si associa a quella di rimuoverne le cause e risolvere le tensioni del conflitto tra Israele e Palestina. Nella lettera, si chiede che Hamas fermi il lancio dei razzi e che il governo israeliano rimuova l’assedio da Gaza.
Si dichiara necessario rispettare gli accordi di Oslo, sostenere e assistere l'Autorità Nazionale Palestinese per organizzare elezioni libere e si chiede di inviare osservatori internazionali neutrali per monitorare il voto.
La lettera chiede che si agisca in sede in sede Onu per un immediato riconoscimento dello Stato di Palestina come membro a pieno titolo delle Nazioni Unite, per permettere ai due Stati di negoziare direttamente in condizioni di pari autorevolezza, legittimità e piena sovranità.