Informa Rsa 2021: il nuovo report sulle case di riposo lombarde nel 2020

Informa Rsa 2021: il nuovo report sulle case di riposo lombarde nel 2020

Welfare

23/04/2021



Didonè: lo scenario ci preoccupa. I servizi presenti nella regione non bastano 

Informa Rsa 2021 è il nuovo rapporto sulle residenze socioassistenziali lombarde redatto dal sindacato dei pensionati Cisl e relativo al 2020. Si tratta del tradizionale studio sulle Rsa che Fnp Cisl Lombardia cura ogni anno e che, in questo caso, fotografa la situazione di un anno difficilissimo per le case di riposo, l’anno del Covid.
Rispetto alle scorse edizioni, il rapporto, a cura dell’Osservatorio Rsa sull’assistenza sociosanitaria residenziale di Fnp Cisl Lombardia, include una sintesi di quello che è successo durante l’emergenza sanitaria e un nuovo focus sulla struttura giuridica delle strutture socioassistenziali.
Nelle parole di Emilio Didonè, segretario generale Fnp Cisl Lombardia, che commenta lo studio: 

“L’aspettativa di vita cresce in Italia, ma aumentano gli anziani malati e malati gravi. Se guardiamo al futuro, sappiamo che le generazioni prossime saranno composte da un numero sempre minore di figli, con stipendi più bassi. Come potranno queste famiglie, da sole, a farsi carico dei loro anziani?”. 

Informa Rsa 2021: situazione già precaria prima del Covid 

Strutture mediamente costose, dislocate a macchia di leopardo nei territori lombardi, con lunghe liste d’attesa per ottenere un posto letto. Questo è l’identikit che esce dal report Fnp Cisl, che esamina e analizza nei particolari le 709 strutture Rsa, disseminate nelle province lombarde, e cerca anche di aprire una finestra su altri sistemi assistenziali disponibili per gli anziani non autosufficienti. 

Osserva Didonè: 

 “Lo scenario che abbiamo analizzato offre spunti di qualche preoccupazione: le rette e i servizi non sono omogenei di provincia in provincia. I posti letto con la compartecipazione pubblica della spesa sono diminuiti mentre sono aumentati i posti con rette a totale carico delle famiglie. Siamo di fronte a un quadro di offerta molto frammentato che non è in grado oggi di rispondere pienamente a una domanda di servizi in crescita continua. Siamo il secondo Paese più vecchio al mondo, e in Lombardia sono circa 367.000 gli anziani over 65 anni con limitazioni funzionali che necessitano di cure e assistenza continua”. 

Il Covid-19 nelle Rsa: nessun report è aggiornato

L’Osservatorio ha preso in analisi il periodo della pandemia ma, dati alla mano, ha dovuto riscontrare l’impossibilità di ottenere i numeri ufficiali dei contagiati e dei deceduti delle strutture lombarde. Da diverse fonti sono emersi dati incompleti che non hanno permesso un’indagine esaustiva. Per citare solo un esempio, diverse Rsa della Lombardia intervistate da Fnp Cisl hanno comunicato che il sistema di tracciamento interno alle strutture è iniziato solo tra il 28 e il 30 di aprile 2020, oltre due mesi dopo il riconoscimento del primo caso a Codogno. Le stesse ricerche condotte da Istituto superiore di sanità sulle Rsa riportano, per la Lombardia, interviste di un numero minoritario di strutture. 
Il report di Fnp Cisl Lombardia conduce, tuttavia, un riepilogo di quanto successo nel corso della prima ondata e delle problematiche che hanno portato all'acuirsi del contagio nelle Rsa. 

Le Rsa in Lombardia 

Al 31 dicembre 2020, i posti letto accreditati nelle Rsa lombarde, cioè i posti letto autorizzati e abilitati, sono 64.933, un più 501 posti letto rispetto al 2019. Mentre calano ancora i posti letto contrattualizzati - riconosciuti da Regione Lombardia con regolare contratto e finanziati, in parte, dal Fondo Sanitario Regionale – che sono fermi a 57.513, 90 posti letto in meno rispetto al 2019, ovviamente le Rsa con i posti letto contrattualizzati sono le più gettonate dalle famiglie, la Regione Lombardia contribuisce alla spesa della retta con una cifra variabile, che tiene conto della condizione sanitaria dell’ospite ricoverato in Rsa. 

In un contesto di domanda in crescita, molte Rsa hanno ritenuto opportuno aumentare l’offerta proponendo posti letto solventi, cioè a totale carico della persona e famiglia. Infatti, nel 2020 i posti letto solventi sono saliti a 7.367 unità, 265 posti in più rispetto al 2019. 
Il costo delle rette alberghiere delle Rsa è un tema molto delicato, in assenza di vincoli normativi, le tariffe variano di molto nelle Rsa lombarde.  Fnp Cisl pensionati Lombardia ha calcolato che la spesa sostenuta da una persona ricoverata in una Rsa lombarda ammonta a circa 24.500 € anno. Se poi si passa a moltiplicare questa somma per il totale dei posti letto autorizzati (64.933), vediamo che la spesa complessiva in Lombardia, a carico delle persone e famiglie, ammonta a circa 1,6 miliardi di euro. 

Rsa: quale struttura giuridica?

Nel report 2020 è presente, per la prima volta un focus sulla natura giuridica della Rsa in Lombardia, del quale emerge che 655 RSA sono private e solo 54 pubbliche, 393 sono Onlus mentre 316 sono no Onlus, 306 sono Fondazioni, 152 sono società di capitale, 115 società cooperative e aziende speciali, 54 sono controllate da enti ecclesiastici. Negli ultimi 10 anni in Lombardia + 10 nuove Rsa, + 6.386 nuovi posti letto abilitati, + 24% circa i costi a carico delle famiglie. 

Per Emilio Didonè,

“Occorre una governance di sistema con percorsi omogenei, secondo l’evolversi del bisogno di assistenza che l’invecchiamento può determinare, in tutte le regioni del Paese. Va superata la situazione cenerentola della rete dei servizi che le Rsa stanno vivendo. Le Rsa sono strutture della rete sociosanitaria previste dai Lea (Livelli essenziali di assistenza) e devono essere inserite a pieno  titolo nel Servizio sanitario regionale e quindi parte integrante dei servizi del territorio”. 

Per progettare il futuro delle Rsa occorre riprogettare tutta la rete dei servizi in una ottica integrazione con tutti i servizi territoriali: Mmg, assistenza domiciliare, altre strutture residenziali leggere, ospedali, ambulatori specialistici, servizi sociali, associazioni di volontariato, ecc., diventando a loro volta un centro di servizi per la comunità.

 
Manca una legge nazionale che entri nel merito della non autosufficienza, dei servizi minimi da garantire e di come garantirli. Non è possibile che nel secondo Paese più vecchio al mondo si continui a rimandare il tema della vecchiaia e della non autosufficienza. Da tempo i sindacati confederali dei pensionati sostengono la necessità di una legge in tal senso, altrimenti la sfida della non autosufficienza ha tutte le premesse per diventare una vera e propria bomba sociale”. 

 

Informa Rsa 2021 è consultabile nella sezione Pubblicazioni