Sanità
29/01/2021
I cittadini che avevano diritto al vaccino gratis possono chiedere alle Ats un rimborso
Per ottenere il rimborso per il vaccino antinfluenzale in Lombardia sono disponibili i moduli di richiesta alle Ats. Si tratta di una quota di massimo 32 euro, prevista dalla Regione il 14 dicembre 2020, a favore dei cittadini che avrebbero avuto diritto al vaccino gratuitamente e che si sono dovuti rivolgere a un servizio privato.
La domanda di rimborso si manda via mail a un indirizzo Pec specificato dalla propria Ats e che, in genere, è denominato come Protocollo. Ad oggi, 29 gennaio 2021, alcune Ats hanno già aggiornato i loro siti web pubblicando il modulo on line o dandone comunque notizia, come Ats Pavia e Ats Insubria, Ats Valpadana, Ats Milano.
La richiesta si compila e si manda insieme a questi documenti:
- copia documento di identità e del codice fiscale di chi sottoscrive la richiesta;
- autocertificazione attestante appartenenza alla popolazione target avente diritto;
- copia della fattura/quietanza di pagamento relativa alla somministrazione del vaccino antinfluenzale.
Il rimborso per il vaccino antinfluenzale: come è andata
La vicenda della campagna vaccinale antinfluenzale risale all'autunno 2020. A partire dal mese di ottobre, infatti, sarebbe dovuta partire la campagna, come indicato dal ministero della Salute, per vaccinare una fascia di popolazione più vulnerabile per quanto riguarda l'influenza stagionale. La preoccupazione degli esperti era quella di evitare una sovrapposizione di sintomi tra il virus influenzale e il Covid-19, riducendo il rischio di saturazione dei servizi sanitari.
Il vaccino contro l'influenza era gratis, tra gli altri, per i pazienti fragili, i bambini sotto i sei anni e gli over 65. La campagna vaccinale in Lombardia è partita in ritardo, con situazioni caotiche in diversi territori.
A eccezione dei bambini, per quali, a dicembre, è stata estesa la gratuità anche per la fascia dai 6 ai 10 anni, la somministrazione del vaccino a carico del servizio pubblico è stata negata a diverse persone che lo richiedevano: molti anziani hanno dovuto rivolgersi ai privati, pagando somme di circa 60 euro.
Hanno diritto al rimborso:
- soggetti di età pari o superiore a 60 anni;
- soggetti fragili;
- operatori sanitario o altri soggetto addetti a servizi pubblici di primario interesse collettivo;
- donne in gravidanza;
- donatori di sangue;
- personale che per motivi di lavoro è a contatto con animali che potrebbero costituire fonte di infezione da virus influenzali non umani.