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02/12/2020
L’analisi dei problemi di anziani e disabili gravi e delle loro famiglie. La conclusione di Piero Ragazzini
La non autosufficienza è stato il tema della diretta Parlano i pensionati, nella sessione del pomeriggio del 2 dicembre. I sindacati dei pensionati lombardi Spi Cgil Fnp Cisl e Uilp Uil si sono ritrovati, dopo il dibattito della mattina, a riflettere su uno dei temi più delicati per la società italiana.
Come ha spiegato Mauro Paris, Spi Cgil Lombardia, moderatore della giornata, l'Italia è uno dei paesi più longevi al mondo ma a questa alta aspettativa di vita non sempre corrisponde un invecchiamento in salute.
Valerio Zanolla, segretario generale Spi Cgil Lombardia, ha ricordato che l'invecchiamento della popolazione ha delle conseguenze sul sistema sanitario. Malattie croniche e problemi di salute di vario genere crescono spesso con l'andare dell'età e aumentano nei cosiddetti grandi anziani, sopra gli 80 anni, fino a giungere, in alcuni casi, alla non autosufficienza, cioè al bisogno di assistenza continua.
Non autosufficienza in Lombardia
Questi fenomeni demografici e sociali non sono stati recepiti dal sistema e in Lombardia, soprattutto, l'assenza di una sanità di territorio incide sul modo in cui vengono assistiti gli anziani. L'alta concentrazione di Rsa in Lombardia ha portato a un modello che ha rivelato tutti i suoi punti deboli nel corso della pandemia.
I sindacati dei pensionati dicono da tempo che vanno rivisti i criteri di accreditamento delle Rsa e che le residenze socioassistenziali devono essere riformate.
Giovanna Mantelli, Fnp Cisl Brescia, ha esposto la situazione delle forme di welfare del bresciano. La sua analisi ha evidenziato che sulla non autosufficienza serve una legge quadro, ma servono anche risorse certe, organizzazione dei servizi, coordinamento nei soggetti e nelle formule di assistenza.
Invecchiare a casa propria
A riflettere sui bisogni degli anziani non autosufficienti sono intervenuti anche Giampiero Gerli, Uilp e Pietro Cantoni, del dipartimento Welfare di Fnp Cisl Lombardia. Cantoni ha osservato che, prima del ricovero nelle Rsa, bisognerebbe potenziare le forme di assistenza che permettono all'anziano di restare a casa e ha ricordato la proposta Fnp Cisl di partire dalla Irpef regionale per dare nuove risorse finanziarie alla non autosufficienza.
Diversi gli interventi di altri rappresentanti sindacali delle tre sigle, tra cui Silvano Molteni Uilp, Angelo Zanelli Uilp, Osvaldo Galli Spi Pavia, Gabriella Tonello di Fnp Cisl Metropoli.
Gabriella Tonello ha gettato una luce sugli aspetti della pandemia nei grandi insediamenti urbani. A Milano, problema nel problema, ci sono valori altissimi di inquinamento e i mezzi di trasporto pubblici non sono stati potenziati quanto sarebbe servito, per ridurre il rischio di contagio.
Non ha senso, ha detto Tonello, chiedersi se è meglio lasciare a casa gli anziani o limitare le libertà dei più giovani, per esempio degli studenti, perché “ci si salva tutti insieme”.
Manca una legge sulla non autosufficienza
Tra gli esperti ha partecipato al dibattito Francesco Montemurro, direttore dell'Ires, Istituto di ricerche socio-economiche. Montemurro ha dichiarato che in Italia, a differenza di molti paesi europei, manca una legge sulla non autosufficienza. Ha detto anche che in Lombardia l'assistenza domiciliare è sottodimensionata. Il modello ruota attorno alle Rsa ma, per il resto delle formule di welfare, mancano programmazione e coordinamento pubblico.
Per la Fnp Asse del Po, Giusy Amadasi ha ricordato che i problemi della non autosufficienza non riguardano solo la terza età e che bisogna distinguere disabilità, invalidità, non autosufficienza.
Toccanti le testimonianze di alcuni video raccolti da Spi Cgil, come l'intervista agli operatori di una Rsa di Alzano Lombardo e il racconto di un marito, che ha assistito la moglie non autosufficiente “sempre sul filo del rasoio”, con il timore di malori improvvisi e la difficoltà a ricevere l'aiuto giusto.
Ragazzini: un obiettivo di civiltà
Ha concluso la diretta del pomeriggio Piero Ragazzini, segretario nazionale Fnp Cisl. “Dopo il Covid niente sarà più come prima”, ha esordito. La pandemia è stata un'interruzione, dobbiamo sapere che non possiamo più fare quello che si faceva in passato e che sono necessari dei cambiamenti.
Le politiche sulla non autosufficienza si devono fare a monte, creando condizioni per una longevità attiva che miri a prevenire la fragilità.
La non autosufficienza non è uguale per tutti, ha detto Ragazzini. Differenze sociali, differenze nella vita professionale si riflettono sullo stato di salute in vecchiaia, così come sono diverse le capacità di reddito e il grado di autonomia delle persone. Invecchiare, per molti e per molte donne soprattutto, vuole dire ritrovarsi soli, con difficoltà nella gestione della vita quotidiana e nell'occuparsi di sé stessi. Ha concluso Ragazzini:
“La legge quadro che chiediamo è un obiettivo di civiltà di un Paese”.