Welfare
26/11/2020
La delibera presentata ieri in conferenza stampa. Test antigenici ogni 15 giorni per ospiti e operatori, percorsi diversi per gli asintomatici e i positivi con sintomi
Rsa e Rsd in Lombardia vedranno alcuni cambiamenti nella gestione dei pazienti positivi al Covid-19. Regione Lombardia ha aggiornato gli atti di indirizzo delle delibere sulle regole anti-contagio nelle residenze socioassistenziali e nelle residenze sanitarie per disabili.
Le novità sono state presentate ieri, 25 novembre, nel corso di una conferenza stampa nella quale erano presenti Marco Trivelli, direttore generale dell'assessorato al Welfare e Giulio Gallera, assessore competente.
Alla conferenza hanno partecipato anche Antonio Monteleone, presidente Agespi Lombardia; Luca Degani, presidente Uneba Lombardia. Valeria Negrini, presidente Alleanza cooperative italiane welfare Lombardia, era collegata on line.
L'osservatorio Rsa, del quale i sindacati avevano chiesto la convocazione, non è stato chiamato.
Rsa e Rsd in Lombardia: annunciato uno screening periodico
Gli atti di indirizzo aggiornati sono relativi alle delibere numero 3226 e 3254. Tra l'altro, prevedono test antigenici ogni 15 giorni per gli ospiti e gli operatori delle strutture. I test antigenici permettono una prima rilevazione per sapere se un paziente è positivo: sono più veloci dei tamponi molecolari, anche se può capitare che non rilevino la positività in persone con carica virale molto bassa.
Se il paziente risulta positivo al test, farà poi il tampone molecolare e dalla diagnosi partirà una procedura differenziata. Le persone con sintomi importanti saranno trasferite in ospedale, mentre asintomatici e paucisintomatici, cioè pazienti con un decorso molto leggero, potranno restare nella struttura, a condizione che ne sia assicurato l'isolamento e che ci siano personale e strumenti per dargli assistenza.
I pazienti ancora positivi, ma dimessi dagli ospedali, saranno ospitati in degenze di comunità dedicate. Gallera ha annunciato 1500 posti letto subacuti.
I nuovi atti di indirizzo introducono anche regole strutturate per gestire le visite dei familiari nelle Rsa e nelle Rsd in condizioni di sicurezza. Le visite devono comunque essere autorizzate dalla direzione e, si legge, nel documento, “limitate alle situazioni di eccezionalità”.