Welfare
28/10/2020
La seconda ondata della pandemia da Coronavirus ha reso ancora più evidenti le lacune del sistema di servizi nelle case di riposo
I sindacati dei pensionati nelle segreterie nazionali unitarie Spi Cgil, Fnp Cisl, Uilp Uil chiedono interventi a tutela degli anziani delle Rsa. La seconda ondata del contagio da Coronavirus, oramai diffuso in tutto il territorio nazionale, è stata al centro dell'incontro del 28 ottobre dei sindacati. Spi Cgil, Fnp Cisl, Uilp Uil esprimono forte preoccupazione per la risalita dei contagi da Covid 19 e per il crescente numero di focolai all'interno delle strutture sociosanitari residenziali per anziani.
Bisogna agire subito, con tempestività e urgenza, perché la tragedia che si è consumata nei mesi di marzo e aprile nelle Rsa non si ripeta.
I sindacati dei pensionati chiedono che siano messi in atto interventi immediati per mettere in sicurezza le strutture e per garantire la presenza di personale adeguatamente formato.
Aggiungono che
“bisogna attuare piani di ricollocamento degli ospiti positivi al virus, che devono essere trasferiti in strutture idonee, per non trasformare le case di riposo in lazzaretti”.
Sindacati dei pensionati: mantenere un contatto con le famiglie
Nella necessità di proteggere gli anziani dal rischio di contagio, dicono i sindacati, è importante però sottolineare che non si deve arrivare all'isolamento assoluto degli ospiti. La comunicazione con i parenti, anche con gli strumenti digitali, va assicurata
“perché i danni provocati dell'isolamento e dalla solitudine sono enormi, soprattutto per chi soffre di malattie cronico degenerative come le demenze”.
Proprio la pandemia ha messo in evidenza i problemi strutturali dei servizi per gli anziani e delle case di riposo. Dicono i sindacati:
“Alla luce di questa seconda ondata, appare ancora più chiaro che l'intero sistema delle strutture residenziali sociosanitarie per anziani va profondamente riformato. Servono sistemi più efficaci di accreditamento, monitoraggio e controllo delle strutture, con un maggiore coinvolgimento delle organizzazioni sindacali dei pensionati. Bisogna ridurre al massimo l'istituzionalizzazione; potenziare e sperimentare forme di residenzialità alternativa, come cohousing e appartamenti solidali; favorire la permanenza delle persone anziane nelle proprie case, assistendole in modo adeguato. Questa riorganizzazione deve essere inserita in un più grande progetto di rilancio del Ssn”.
Spi Cgil, Fnp Cisl, Uilp Uil ricordano anche i problemi di carenza del personale medico e infermieristico, la necessaria – e assente – medicina del territorio, l'importanza dell'innovazione tecnologica, per esempio nella telemedicina, alla robotica, alla protesica. I sindacati ricordano che è infine giunto il momento di emanare una legge quadro nazionale sulla non autosufficienza.
I sindacati annunciano una mobilitazione tra fine novembre e i primi di dicembre, per far sentire la loro voce, nel rispetto dei protocolli e delle regole:
“I sindacati dei pensionati vogliono fare la propria parte per far ripartire l'Italia”.