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16/06/2020
In più di 300 distanziati, con mascherine e bandiere, Cgil Cisl e Uil e le sigle dei pensionati hanno manifestato per chiedere interventi sulle Rsa
Iniziata oggi la mobilitazione dei sindacati con il presidio a Milano di fronte alla sede della Regione. Più di 300 persone, stando a stime approssimative, hanno manifestato, a distanza di sicurezza, con mascherine e bandiere, nei pressi del palazzo della Regione, per ricordare l'urgenza di intervenire sulla sanità lombarda. Con lo slogan “le Rsa non sono ospedali” hanno manifestato le tre sigle confederali Cgil Cisl e Uil e i sindacati dei pensionati. Hanno partecipato lavoratori del settore sanitario e sociosanitario e molte delegazioni di pensionati della Fnp: Bergamo in prima fila, ma anche Brescia, Milano Metropoli e gli altri territori lombardi. Del presidio ha parlato il Tg3 delle ore 12 di oggi, visibile a questo link.
Al Tg3 Emilio Didonè, segretario generale Fnp Cisl Lombardia ha spiegato:
“Oggi siamo qui per dare voce anche a quelli che non hanno avuto voce, che non hanno avuto modo di parlare, a quelli che da quattro mesi non vedono i parenti dentro le Rsa, a quelli che hanno perso le persone senza nemmeno stargli vicino”.
La mobilitazione dei sindacati: le Rsa non sono ospedali
I sindacati dei pensionati monitorano da tempo la situazione dei servizi sanitari in Lombardia, quella delle Rsa e dei servizi agli anziani. Da tempo osservano le carenze strutturali di un sistema che ha, nel corso dell'emergenza, mostrato tutti i suoi punti deboli e che ha visto morire, nella pandemia, 6000 anziani. Come sottolinea la nota Cgil Cisl Uil,
“Sarebbe stato necessario che Regione Lombardia si occupasse dei circa 60.000 anziani ospiti nelle Rsa lombarde, le persone più fragili e a rischio, così come di tutti gli operatori del comparto socio sanitario, per tenere l'epidemia fuori dalle strutture o per individuare i casi di infezione e limitare il contagio. Non è stato così”.
Non è, però, solo la cattiva gestione dell'emergenza il bersaglio dei sindacati. Gabriella Tonello, segretario di Fnp Cisl Milano Metropoli, ricorda che “si vuole far passare le case di riposo come strutture sanitarie, ma non trattarle come strutture sanitarie”. I costi delle case di riposo continuano a essere suddivisi in modo ineguale tra la regione e la famiglia, nonostante una legge dello stato dice che il costo deve essere ripartito al 50 per cento. “In Lombardia la famiglia paga il 60 per cento delle spese”, dice Tonello.
I sindacati chiedono una diversa ripartizione delle spese, una maggiore tutela degli anziani ricoverati, più formazione per il personale che lavora nelle Rsa.
La mobilitazione per la sanità prosegue venerdì prossimo, il 19 giugno, sempre nella mattina e di fronte alla Regione, per richiamare l'attenzione su medicina di territorio, continuità assistenziale e sorveglianza epidemiologica.