Sanità
05/06/2020
La nota stampa di Gimbe del 4 giugno invita alla cautela. I consigli del sindacato dei pensionati: mantenere prudenza, anche negli spostamenti
La fase 3 dell'emergenza sanitaria da Coronavirus è iniziata da soli due giorni ma non mancano gli inviti alla cautela. Ieri, il 4 giugno, nel giorno in cui sono stati annunciati i dati Istat-Iss sull'evoluzione della pandemia e della mortalità nei primi quattro mesi del 2020, una nota stampa di Gimbe titolava Coronavirus, fase 3: ridurre al minimo rischio seconda ondata. Il Paese non reggerebbe nuovi lockdown. L'analisi indipendente di Gimbe sui dati nazionali conferma che sì, ospedali e terapie intensive si sono molto alleggerite rispetto al mese di marzo. Tuttavia, come ha affermato lo stesso premier Giuseppe Conte, “serve prudenza”.
Gimbe sottolinea che le
“improrogabili riaperture si basano su dati relativi a due-tre settimane fa, sia perché continua a mancare un sistema di monitoraggio univoco tra le regioni”.
La fondazione ricorda che, in base alle sue analisi, nelle ultime 2 settimane, la percentuale dei tamponi diagnostici non è stata potenziata, anzi, si è ridotta mediamente del 6 per cento, seppur in misura variabile tra le Regioni.
Fase 3, il consiglio è di usare grande prudenza
Da più parti, medici e rappresentanti istituzionali, si è sentita in questi giorni l'esigenza di riaprire, ma osservando le regole e senza eccessivi entusiasmi. Come ricorda Gimbe, i dati del periodo 18 maggio-3 giugno dimostrano che i tamponi diagnostici positivi calano anche nelle regioni più colpite dalla pandemia, ma sono ancora alti in Liguria (4,3%), Lombardia (3,83%) e Piemonte (2,69%).
Nino Cartabellotta, presidente di Gimbe, ha detto:
“La Fondazione Gimbe ribadisce la necessità di non abbassare la guardia perché il Paese non può permettersi nuovi lockdown: il rischio di una seconda ondata dipende, oltre che da imprevedibili fattori legati al virus, dalle strategie di tracciamento e isolamento dei casi attuate dalle Regioni e dai comportamenti individuali”.
Didoné: non è ancora ora di abbassare la guardia
Il sindacato dei pensionati Cisl Lombardia ribadisce l'invito alla cautela e alla responsabilità. Pur nella ripresa degli spostamenti in tutta Italia, “non è ancora ora di abbassare la guardia”, afferma Emilio Didonè.
I comportamenti che abbiamo appreso nei giorni più drammatici dell'emergenza non vanno abbandonati, proprio nel periodo in cui la mobilità è maggiore: a cominciare dalla regola di evitare gli assembramenti e di rispettare il distanziamento sociale.
“Manteniamo la giusta paura del contagio”, ricorda Didonè.
In sintesi alcune buone prassi per ridurre il rischio di contagio:
- Lavarsi spesso le mani con acqua e sapone o un gel a base alcolica.
- Evitare contatti ravvicinati con le persone mantenendo la distanza di almeno un metro.
- Usare la mascherina obbligatoria in Lombardia.
- Evitare luoghi affollati e assembramenti.
- Evitare le strette di mano e gli abbracci.
- Evitare l'uso promiscuo di bottiglie e bicchieri.
- Pulire le superfici con disinfettanti a base di cloro o alcol.