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18/05/2020
Resta la raccomandazione agli anziani di evitare di uscire di casa, se non per necessità. All’interno della propria regione non è necessaria l’autocertificazione
Sulle riaperture sono stati pubblicati in Gazzetta Ufficiale i decreti del 16 maggio 2020 e il Dpcm del 17 maggio. I due documenti attestano quanto già annunciato dal Governo nei giorni scorsi, sulla ripresa di più regolari attività produttive e commerciali a partire da oggi, lunedì 18 maggio. L'agognata fase 2 comincia anche per bar, musei, ristoranti, piccoli esercenti e parrucchieri e gli spostamenti si fanno più facili.
Non è più necessaria, infatti, l'autocertificazione, per gli spostamenti condotti all'interno della propria regione. A partire dal 3 giugno sarà possibile poi muoversi in una regione italiana differente da quella di residenza. Dal 18 maggio si potrà anche partecipare alla Messa, sempre secondo criteri di sicurezza.
Le riaperture di negozi e attività chiuse nel periodo dell'emergenza e la ripresa graduale di un ritmo più vicino alla normalità, però, si accompagnano a misure ancora restrittive per chi è malato di Covid19 e non solo. Il Dpcm del 17 maggio rinnova l'espressa raccomandazione, rivolta ad anziani e malati cronici, di evitare di uscire di casa fuori dai casi di stretta necessità.
Riaperture: che cosa succederà nei prossimi giorni
I dati nazionali sui contagi da Covid19 sono in lieve miglioramento ma il segnale di allerta resta alto, in particolare in Lombardia. Nei nuovi decreti non ci sono novità sulle limitazioni degli ingressi dei parenti delle Rsa: sono sempre a discrezione della direzione sanitaria, come nei giorni scorsi.
È uguale anche la prescrizione per chi accompagna un paziente al Pronto Soccorso: l'accompagnatore non sosta nella sala d'attesa, fatte salve altre indicazioni – per esempio se è al fianco di un disabile o di una persona non autosufficiente -.
Restano vietati gli assembramenti e in ogni locale pubblico in riapertura sono d'obbligo le misure di cautela stabilite, dalla mascherina alla disinfezione delle mani.
I decreti ricordano che le misure nazionali possono declinarsi in modo poi variabile nelle regioni, secondo principi di adeguatezza e proporzionalità al rischio epidemiologico effettivamente presente in dette aree.
Regione Lombardia ha varato il 17 maggio l'ordinanza che specifica le riaperture sul territorio: via libera anche ai rifugi, alle strutture ricettive all'aperto come i campeggi, ma fino al 31 maggio restano ancora chiuse piscine e palestre.