30/04/2025
ha partecipato anche il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella
“La FORZA del LAVORO, IL VALORE della PERSONA” lo slogan dell’iniziativa che si è svolta oggi a Roma per celebrare i 75 anni dalla nascita della Cisl. La nascita del “sindacato nuovo” con la guida del primo Segretario Generale, Giulio Pastore. avvenuta il 30 aprile del 1950 proprio al Teatro Adriano a Roma dove si sono svolte stamani le celebrazioni alla presenza del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella al quale la Segretaria generale della Cisl, Daniela Fumarola ha voluto rivolgere un saluto particolare per essere stato presente oggi in questo luogo simbolo dove nacque la CISL.
“Presidente Mattarella, Benvenuto in Cisl. La sua presenza ci onora profondamente. Sappiamo quanto è densa la sua agenda. La ringraziamo infinitamente per essere qui. Nel luogo in cui settantacinque anni fa nacque la CISL. L’accogliamo con enorme affetto in una giornata in cui celebriamo non solo una storia, ma un impegno che si rinnova, un’identità che lei conosce bene e che continua a farsi voce viva nella società italiana. Voglio esprimerle riconoscenza a nome di tutti anche per l’importante monito con cui ancora ieri è tornato a denunciare l’intollerabile scia di sangue delle morti sul lavoro. Una strage silenziosa che ogni anno sfregia i valori della Costituzione e che va fermata ad ogni costo. Obiettivo da raggiungere nel confronto con le parti sociali che – come lei ha sottolineato – “è stato nella nostra storia un volano di progresso civile, sociale, economico, con intese dal valore epocale”. Sono parole che rappresentano in pieno il nostro modo di essere e di fare sindacato. Presidente, Le siamo ancora una volta debitori. Poco fa 19 sindacalisti, tra cui molti giovani, hanno dato voce e portato qui, sul palco, – con emozione, con passione, con consapevolezza – altrettante parole chiave. Non sono semplici concetti. Ma cardini su cui la nostra organizzazione costruisce ogni giorno il suo essere presidio di solidarietà, partecipazione, prossimità. In ogni luogo di lavoro, in ogni territorio, in ogni comunità. Questi ragazzi e ragazze, pensionati, uno per ciascuna delle nostre Federazioni, hanno raccontato l’anima del nostro sindacato. Con cuore e cervello, hanno parlato di giovani e democrazia, sicurezza e sviluppo, inclusione e integrazione E ancora: di solidarietà, di Europa, di coesione. Hanno dato anima e corpo ai principi di responsabilità e autonomia, indicando l’urgenza di costruire insieme nuove tutele, partecipazione, prossimità, innovazione, competenze per difendere attraverso la sussidiarietà la libertà e coltivando una pace che per essere vera deve essere giusta. Parole, concetti, valori che attraverso il sindacato si trasformano in azione, in rappresentanza, in vicinanza concreta. Con questo spirito abbiamo voluto costruire una giornata che intrecciasse radici e futuro, con lo sguardo rivolto in particolare alle nuove generazioni.
Presidente, il Suo magistero in questi anni difficili ha rappresentato per tutti noi un punto fermo, un esempio di rigore, coerenza, ma anche – e soprattutto – di profonda umanità. Quell’umanità che sentiamo oggi come bisogno urgente di una nuova stagione: di tutele, di diritti, di dialogo, di protagonismo delle persone. La CISL è pronta a fare la propria parte in questo tempo complesso e inedito che chiede scelte strategiche, coraggio istituzionale e corresponsabilità diffusa. Un tempo di fibrillazioni che interroga le democrazie liberali, che chiede giustizia sociale, che impone occupazione di qualità. Un tempo che richiede protagonismo vigoroso al mondo del lavoro. Perché lavorare, come lei ci ricorda spesso, non è solo ricerca di sostentamento, ma azione viva e consapevole di cittadinanza attiva, costruzione di rapporti che rafforzano la democrazia e la libertà. È esercizio di dignità umana. Progresso nella speranza. È la radice su cui costruire un nuovo umanesimo della crescita e dello sviluppo, una società più inclusiva e più giusta, un’Europa sociale più vicina alle persone. Ce lo hanno insegnato grandi uomini come Pastore, come i nostri padri e le nostre madri Costituenti. Ce lo ha insegnato e ce lo insegna un grande uomo come è lei, Presidente. Grazie anche per questo. Per l’infaticabile impegno con cui ogni giorno tiene saldi i riferimenti dell’unità e della coesione Repubblicana. Sarà poco ortodosso e poco protocollare ma le chiedo in questo momento di sentirsi abbracciato dall’interezza della nostra Cisl. Siamo con lei. Tutti. E il suo essere qui ci dà ulteriore energia ed entusiasmo per andare avanti nella buona battaglia per il bene comune. Per dare sempre più forza al lavoro e valore alla persona.
Grazie Presidente!