Pandemia nelle case di riposo: le inchieste giudiziarie in Lombardia e in Italia

Sanità

16/04/2020



I sindacati dei pensionati avevano già dato l’allarme, nel tempo la questione dei contagi nelle Rsa ha riempito le prime pagine dei giornali

Il drammatico succedersi di casi di malattie e decessi nelle Rsa ora è materia dei giudici. L'inchiesta giudiziaria sul contagio da Covid19 nelle residenze socioassistenziali coinvolge le strutture lombarde, ma in tutta Italia ci sono 40 procure che indagano sulle case di riposo.

Il Sole24ore di oggi, 16 aprile, scrive di 601 ispezioni dei carabinieri del Nas e di sanzioni a 157 strutture. Si tratta di situazioni differenti, molte pregresse all'emergenza sanitaria da Coronavirus, con “casi di abbandono di incapaci, ma anche mancata assistenza di anziani non autosufficienti”, si legge sul Sole.
L'indagine è ad ampio spettro, ma nel mirino ci sono anche “quelle case di riposo dove nelle ultime settimane è infiammato il Coronavirus, provocando la morte di decine di anziani”.

La pandemia nelle case di riposo lombarde

La Lombardia è il caso dei casi, con la Guardia di Finanza che è entrata nel palazzo della Regione per reperire documenti sull'inchiesta al Pio Albergo Trivulzio. Il Corriere della Sera di ieri, mercoledì 15 aprile, titolava la prima pagina del dorso nazionale così: “Case di riposo, offensiva dei pm. Trivulzio e Cesano Boscone, acquisite le cartelle di centinaia di anziani morti”.
I casi di contagi e decessi nelle Rsa lombarde sono parecchi, troppi e molte sono anche le denunce che sono arrivate da parte delle famiglie e dei sindacati.

Il Giorno, sempre il 15 aprile, dedicava la pagina nove a un articolo dal titolo “Strage di anziani, il blitz nelle case di riposo. Milano, i pm: malati Covid smistati per avere rimborsi e venuti a contatto con pazienti sani. Al Trivulzio maxi sequestro di documenti” .

La Repubblica di ieri sottolineava che il 14 aprile “i militari delle fiamme gialle erano stati per 17 ore al Pio Albergo Trivulzio sotto inchiesta assieme ad altre strutture per i contagi e la morte di centinaia di anziani”.
Oggi Repubblica riporta una dichiarazione del sottosegretario Sandra Zampa:

 "Le disposizioni erano valide per tutti, non solo per la Lombardia. Sia l'Istituto Superiore di Sanità che una circolare del Ministero imponevano di controllare l'ingresso di possibili casi positivi. Invece lì c'è stato un numero di decessi anomalo, molto alto. Si tratta di una materia molto delicata" .

Il Fatto Quotidiano del 16 aprile ricorda l'ammissione della Fondazione Benefattori di Cremaschi di Crema:

“Abbiamo accolto 20 pazienti Covid provenienti dagli ospedali. Non si poteva scegliere, la delibera lo impone a tutte le strutture con determinate caratteristiche”.