Sanità
14/04/2020
Le allergie respiratorie non presentano febbre ma solo raffreddore e congiuntivite. Le differenze con l’infezione da Coronavirus ci sono, è importante non confondersi
Covid 19 e allergie primaverili si distinguono abbastanza facilmente e non devono essere confusi. Aaiito, Associazione allergologi immunologi italiani territoriali e ospedalieri, ha diffuso un vademecum per fare chiarezza sui sintomi di allergie da polline e su quelli dell'infezione da Coronavirus. La stagione primaverile è iniziata e con essa la diffusione di molti pollici allergenici, in Italia e in Lombardia. Gli allergologi scrivono, però, che osservando con attenzione la manifestazione dell'allergia, è possibile identificarla senza errori.
L'allergia da pollini presenta, nella quasi totalità dei casi, raffreddore con prurito alle mucose nasali, naso che cola, starnuti e congiuntivite, con prurito agli occhi, occhi rossi, lacrimazione. Sono sintomi caratteristici e ben riconoscibili. L'infezione da Coronavirus si accompagna a febbre, tosse, mancanza di respiro.
Covid 19 e allergie primaverili: i sintomi
L'assenza di respiro si può presentare anche nei casi di allergia da polline? Aaiito precisa che il paziente con asma bronchiale, allergico e non-allergico, può presentare tosse e dispnea, cioè difficoltà a respirare. In questo caso, però, il sintomo si cura con la terapia antiasmatica broncodilatatrice e anti-infiammatoria e si risolve rapidamente.
La mancanza di respiro causata dal Covid 19 ha, invece, caratteristiche differenti e va curata con terapie specifiche.
Gli allergologi scrivono che “non vi è alcuna evidenza che lo stato allergico (rinite e/o asma) rappresenti un fattore di rischio” per il contagio da Covid19.
Il consiglio, per chi soffre di allergia da polline, è di eseguire la terapia per la rinite e l'asma, in ogni caso per ridurre tosse e starnuti, evitare la tentazione di toccarsi occhi e naso.