Sanità
04/02/2020
I consigli: fidarsi solo di fonti autorevoli, non condividere informazioni allarmanti non verificate. Diffidare di messaggi inviati via posta elettronica
L'infezione da Coronavirus 2019-nCoV sta diventando psicosi. La paura del contagio ha alimentato la diffusione sul web di fake news, informazioni false. Oms, Organizzazione Mondiale della Sanità, ha parlato pochi giorni fa di infodemia, un'epidemia di nozioni errate e fuorvianti, che inducono ad adottare comportamenti scorretti e più delle volte inutili.
Oms è intervenuta con un vademecum che aiuta a districarsi tra i falsi miti legati al Coronavirus. In lingua italiana, sul web sono disponibili le pagine dedicate del ministero della Salute, e dell'Istituto Superiore di Sanità.
I siti specializzati in debunking, verifica delle bufale, segnalano che anche siti di informazione possono incorrere in errore, dando credito ad opinioni di dubbio valore scientifico.
Coronavirus 2019-nCoV: le fake news più diffuse
Oms raccomanda di non credere al pericolo di contagio, ad esempio, quando si riceve un pacco via posta o quando si tocca un animale domestico. Le buone abitudini di igiene personale, come lavarsi spesso le mani, coprirsi naso e bocca durante i colpi di tosse, sono da osservare sempre, a prescindere dall'infezione di Coronavirus.
Oms ricorda anche per un'infezione virale, come è il Coronavirus 2019-nCoV, non servono antibiotici, utili invece in caso di infezioni batteriche. Le mascherine, se indossate da chi è portatore di un raffreddore e di un'influenza, sono una pratica di igiene, ma non rappresentano, di per sé, una cura contro la malattia.
Istituto Superiore di Sanità scrive che, ad oggi 4 febbraio, in Italia si contano 2 casi accertati di 2019-nCoV e 25 in Europa.
Secondo Gianni Rezza, direttore del Dipartimento di Malattie Infettive dell'Istituto, il coronavirus attuale sta mostrando una capacità superiore di trasmettersi rispetto alla Sars, quindi dà un numero di casi maggiore. La letalità, però, al momento sarebbe più bassa.
Il ministero della Salute ricorda che, secondo quanto riportato da Oms il 2 febbraio, la trasmissione del virus da una persona asintomatica è molto rara.
Un finto video e un virus vero
Sull'onda dell'allarme per l'influenza da Coronavirus, sono stati ideati degli attacchi informatici: malware cioè codici infetti, che compromettono il funzionamento del pc.
Kasperky, società specializzata in antivirus, ne ha rilevato la presenza già il 31 gennaio. Il messaggio, inviato via posta elettronica, invita ad aprire degli allegati con presunti video di istruzioni per proteggersi dal 2019-nCoV. In realtà, aprire l'allegato fa partire Trojan e worm che danneggiano il pc, distruggono o manipolano dei dati.
I documenti allegati spesso si presentano in formato pdf, mp4 o docx, oppure hanno estensioni come .exe o .link.
Il consiglio è verificare il destinatario, leggere con attenzione il testo della mail e non aprire gli allegati. Le informazioni sul nuovo Coronavirus si trovano sui siti istituzionali.