Notizie | Sanità
02/02/2022
Il 9 febbraio in programma un confronto sugli indirizzi di programmazione socio-sanitaria
"Nella nostra regione l’emergenza sanitaria ha evidenziato le differenze gestionali nell’erogazione dei servizi tra strutture private e strutture pubbliche. La pandemia ha drammaticamente evidenziato i limiti politici e operativi di una programmazione sanitaria regionale che non ha tenuto conto dei bisogni dei cittadini" ha detto Domaneschi affrontando il tema del sistema socio-sanitario in Lombardia che ha dimostrato non pochi punti deboli nella gestione della pandemia."Nonostante il confronto avvenuto con l’Assessorato al Welfare e gli aggiustamenti che hanno portato un utile e, per alcuni aspetti, anche importante miglioramento attraverso il lavoro di negoziazione e con gli emendamenti proposti, il sindacato unitariamente ha ritenuto di non sottoscrivere nessun protocollo. Sono infatti evidenti i limiti di quella che si auspicava fosse una ben più profonda riorganizzazione del Servizio Sanitario e Socio Sanitario lombardo. Ne è ulteriore prova, l’interrogazione dell’On. Carnevali in Commissione Affari Sociali della Camera, che sostanzialmente sottolinea come il modello organizzativo del sistema socio-sanitario lombardo, presenta caratteristiche non rinvenibili negli altri orientamenti regionali. Dopo 5 anni, il Ministero e Agenas, hanno sottolineato le rilevanti criticità del modello, le stesse che anche noi abbiamo da tempo evidenziato, e quindi l’esigenza di intervenire, riallineandosi alla normativa statale. Sta di fatto che nell’approvazione della riforma socio-sanitaria, approvata a novembre del 2021, non si è tenuto conto delle indicazioni Ministeriali, anche su alcuni aspetti obbligatori e vincolanti. Vedremo nelle prossime settimane se la partita si riaprirà o meno".
Fnp Lombardia è determinata a perseguire i propri obiettivi ai tavoli istituzionali sia a livello regionale che locale: "Daremo continuità alle nostre azioni attraverso il confronto che dovrà proseguire a livello regionale e nei territori attraverso la negoziazione, sia con le strutture sanitarie che con gli Enti Locali, sui processi di programmazione e di attuazione dei servizi. A tal proposito il giorno 9 febbraio ci sarà il primo incontro, in riscontro alla nostra richiesta, per un primo confronto sugli indirizzi di programmazione socio-sanitaria dell’anno in corso. All’interno del sistema di welfare regionale deve trovare spazio anche una revisione dell’assistenza e della non autosufficienza, nel quadro più complessivo della long term care a livello nazionale come previsto dal PNRR. Occorre attenzionare sia l’ambito della domiciliarietà, con la continuità assistenziale e di prossimità per le persone non autosufficienti e il ruolo dei caregiver familiari, sia della residenzialità e semiresidenzialità, con la doverosa attenzione e valorizzazione di chi lavora in queste strutture, oltre che di chi compartecipa alla spesa".