La negoziazione sociale - La negoziazione comunale

La negoziazione sociale - La negoziazione comunale

Welfare

03/01/2022



Approfondimento a cura del dipartimento Welfare Fnp Lombardia

La negoziazione risulta diffusa in rapporto alla dimensione dei Comuni: anche nel 2020 la grande maggioranza dei confronti (il 74%) viene svolto con municipalità di piccole dimensioni: 90 verbali con i piccoli Comuni[1] e 47 con quelli con popolazione compresa tra 5.000 e 10.000 abitanti.

Il 24% dei Comuni interessati sono medi, con una popolazione compresa 10.001 e 50.000 abitanti, mentre i grandi centri (over 50.000) rappresentano il 2% e proseguono il trend in diminuzione nell’ultimo quadriennio: 14 nel 2017, 8 nel 2018, 6 nel 2019, 4 nel 2020.

[1] Per piccoli Comuni adottiamo la classificazione che indica le municipalità con popolazione inferiore ai 5.000 abitanti.

 

GRAFICO ACCORDI CON I COMUNI LOMBARDI PER FASCE DI POPOLAZIONE RESIDENTE 2020 in allegato

Anche nel 2020 viene confermato un trend dell’ultimo biennio, ovvero che la negoziazione è tornata a prediligere il confronto con le singole Amministrazioni comunali rispetto agli Enti sovracomunali e in modo particolare i Comuni di dimensioni ridotte.

Abbiamo rilevato che sono stati 7 i capoluoghi di provincia nei quali è stato firmato almeno un verbale: Mantova, Bergamo, Brescia, Milano, Lecco, Monza, Lodi.

Inoltre, a livello statistico, constatiamo che il Comune più piccolo nel quale si è svolta la negoziazione è Magasa (BS) con 110 abitanti, mentre il più grande è Milano con 1.396.059 abitanti.

Questi dati evidenziano alcune differenziazioni territoriali in Lombardia che determinano la cosiddetta “negoziazione a macchia di leopardo”, ma anche all’interno dello stesso territorio Cisl la situazione è molto disomogenea.

Insieme alla dimensione demografica del singolo Comune, che rimane uno degli elementi che influenza il metodo della negoziazione sociale, e accanto alla popolazione residente, sono da tenere in considerazione alcuni fattori determinanti, quali:

  • l’aspetto relazionale (conoscenza degli amministratori locali, stima e fiducia reciproca) e il riconoscimento del ruolo del sindacato nella determinazione degli assetti sociali del territorio;
  • la consapevolezza del valore politico-sociale degli argomenti posti in discussione (i bisogni, il benessere, lo sviluppo e i rapporti sociali nella comunità locale);
  • la dimensione organizzativa e funzionale dell’ambito in cui si negoziano gli accordi e la loro collocazione geo-socio-economica;
  • la raccolta di informazioni utili alla negoziazione e/o alla verifica dei risultati.

 

 

Tratto da INFORMA – Periodico della Federazione Nazionale Pensionati Cisl della Lombardia, n° 2 “La negoziazione sociale in Lombardia”. Finito di stampare nel mese di Settembre 2021.

 

 

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