Welfare
23/09/2021
Fondamentale l’apporto dei negoziatori nel sindacato dei pensionati. I temi: ammortizzatori sociali e crisi aziendali, ma anche la gestione dell’emergenza sanitaria e il welfare
La negoziazione sociale resta il punto di forza dell’attività sindacale della Cisl e della Federazione dei pensionati, anche in pandemia. L’ultimo rapporto a cura del dipartimento Welfare di Fnp Cisl Lombardia rileva che, nel 2020, 208 dei 499 accordi che la Cisl ha siglato, a livello nazionale, con comuni e istituzioni locali, sono stati firmati in Lombardia. Sono il 41,68 per cento delle contrattazioni che Cisl e sindacato dei pensionati hanno portato avanti, nell’anno clou dell’emergenza sanitaria, sui temi come welfare, assistenza, ammortizzatori sociali e crisi aziendali.
Dichiara Osvaldo Domaneschi, Segretario Generale di Fnp Cisl Lombardia:
“Questo primo dato riafferma il peso complessivo della nostra regione, e della nostra organizzazione sindacale, sul complesso dell’azione negoziale sociale nazionale, segno dell’importanza attribuito al valore della negoziazione sociale dai sindacati confederali e dei pensionati lombardi, nonostante la pandemia Covid-19 che ha influenzato tutti i settori della vita sociale compresa la possibilità di fare negoziazione sociale”.
Negoziazione sociale e emergenza sanitaria
La negoziazione sociale è storicamente una delle attività principali della Cisl ma, nel 2020 ha dovuto adattarsi, nella forma e nei contenuti, alle nuove necessità dettate dalla pandemia. Se in gennaio e febbraio 2020 gli incontri erano dal vivo, da marzo a maggio i confronti con gli enti locali non sono mancati, ma si sono svolti tutti on line. Da giugno a dicembre 2020, la negoziazione è ripresa in quasi tutti i territori della Lombardia in forma ibrida, telematica e in presenza fisica.
I contenuti degli accordi hanno tenuto conto dell’emergenza in corso. Dice Onesto Recanati, segretario Fnp con delega alla negoziazione sociale:
“Si sono affrontati con i Comuni temi come: la consegna di pacchi alimentari, la distribuzione di buoni spesa e materiale di protezione individuale (Dpi), alla riapertura in sicurezza di scuole e centri sociali e culturali, tutto ciò con l’obiettivo di rafforzare la coesione sociale sul territorio”.
Gli accordi firmati in Lombardia
Come è andata la contrattazione sociale in Lombardia? Il rapporto mostra che, tendenzialmente, si siglano più accordi con gli enti piccoli, - i comuni con meno di 10 mila abitanti – mentre sono meno frequenti gli incontri con gli enti sovracomunali.
La negoziazione è stata efficace soprattutto a Brescia, Pavia e Lodi, e Monza Brianza. Nel corso della prima ondata del Covid-19, si è concentrata l’attenzione sui servizi di assistenza come consegna pacchi alimentari, farmaci e materiale scolastico, distribuzione buoni spesa, messa in sicurezza delle strutture residenziali e semiresidenziali, ammortizzatori sociali e crisi aziendali. Nei mesi successivi si è discusso di scuole, trasporti, centri sociali/culturali, turismo, organizzazione centri estivi/Grest, acquisto Dpi, servizi di counselling psicologico, progetti di socialità e di contrasto alla solitudine.
Per Pietro Cantoni e Giuseppe Redaelli, responsabili del dipartimento Welfare,
“I risultati raggiunti son stati possibili grazie all’azione incessante, appassionata e competente dei tanti negoziatori sociali della categoria dei pensionati che, in sinergia con le confederazioni, ha prodotto un’attività che ha tessuto una fitta trama di relazioni, utili alla gestione di processi complessi e alla realizzazione di accordi rilevanti, a difesa degli interessi dei più deboli e per la edificazione del bene comune”.