Sanità
18/06/2021
Il progetto: la prima dose prima delle vacanze e la seconda dopo le ferie. Dal 25 giugno sarà possibile cambiare, una e una sola volta, l’appuntamento per la seconda dose
La conferenza stampa di Regione Lombardia di questa mattina, venerdì 18 giugno, ha confermato alcune delle anticipazioni sul piano vaccinale anti-Covid, nelle parole di Attilio Fontana, presidente, Letizia Moratti, assessore al Welfare e Pietro Bertolaso, coordinatore della campagna e Pietro Foroni, assessore al Territorio e Protezione Civile.
Tra le novità è emerso che dal 25 giugno – non più dal 28, come era stato annunciato in precedenza- dal portale di prenotazione dei vaccini realizzato da Poste sarà possibile cambiare l’appuntamento già fissato per la seconda dose. Si potrà cambiare una e una sola volta, con un preavviso di sette giorni - cioè si può cambiare un appuntamento previsto a una distanza di 7 giorni - e, ha sottolineato Bertolaso, ci si augura solo per motivi davvero importanti. Il portale permetterà di spostare l’appuntamento a un’altra data, di cambiare l’orario o la sede vaccinale. “Ci appelliamo al buon senso dei cittadini”, ha detto Bertolaso, “perché usino questa possibilità solo se necessario”.
Conferenza stampa di Regione Lombardia: le novità
Letizia Moratti e Pietro Bertolaso hanno annunciato anche che saranno resi disponibili 100 mila appuntamenti per il piano famiglia, al quale potranno prenotarsi i minori dai 12 ai 18 anni per la prima dose. Lo scopo è permettere alle famiglie di ricevere almeno una dose prima di partire per le vacanze, iniziando a essere protetti dal rischio di contagio, e proseguire con il richiamo dopo le ferie, prima dell’inizio dell’anno scolastico. Questi slot saranno aperti nelle ultime due settimane di luglio e nella prima settimana di agosto.
In conferenza stampa è stato detto che, in merito alla vaccinazione eterologa e allo stop del vaccino Astrazeneca per gli under 60, i ritardi sono minimi, perché da parte del Governo sono stati assicurati 160 mila dosi aggiuntive per bilanciare il cambio nelle tipologie di vaccino. I ritardi potrebbero interessare al più 30-40 mila cittadini. Bertolaso ha ammesso che sì, ci sono state rinunce al vaccino dopo la vicenda Astrazeneca dei giorni scorsi: alcuni casi hanno riguardato ultrasessantenni, che possono ricevere la seconda dose senza passare all’eterologa ma che ora hanno paura.
Come procede la campagna vaccinale
Al netto dei contrattempi degli ultimi giorni, i numeri delle inoculazioni restano alti in Lombardia. Se tutto procede secondo il ritmo attuale, attorno al 20 agosto in regione ci sarà una copertura del 70 per cento della popolazione. Non contando i bambini dai zero ai dodici anni, i cittadini da vaccinare sono circa 9 milioni. Bertolaso ha ricordato anche che, stando ai test molecolari, l’8,4 per cento dei lombardi ha sicuramente contratto il Covid ed è una percentuale da tenere presente, quando si contano i non vaccinati.
In conferenza stampa la vaccinazione dei più anziani è stata descritta come di fatto conclusa anche se, dai numeri, ci sono ancora piccole percentuali da colmare.
Secondo i dati governativi, - che corrispondono con quelli regionali – il 91,66 degli over 80 ha ricevuto una prima dose di vaccino e l’84,43 ha avuto anche la seconda. Va bene anche per chi ha tra i 70 e i 79 anni, la cui copertura con almeno una dose è dell’83,91 per cento. La fascia dai 60 ai 69 anni si attesta su una percentuale di 73,99 per cento con almeno una dose, mentre più basso è il valore di chi ha ricevuto due dosi, 37,18 per cento. La copertura vaccinale sugli anziani, dunque, c’è ma non si può dire conclusa, considerando che la protezione più alta contro la malattia è data dal ciclo completo di vaccinazione.
Moratti: sequenzieremo il virus
Letizia Moratti ha detto che, ad oggi, il 68 per cento dei casi di Covid-19 in Lombardia è dato dalla variante inglese. L’1,7 per cento è assegnato alla variante indiana, che deve essere tenuta sotto controllo; l’1,8 per cento è del tipo brasiliano e lo 0,3 per cento è dovuto alla variante sudafricana. Nelle intenzioni della Regione c’è il progetto di sequenziare la totalità dei tamponi positivi, per monitorare a tappeto gli sviluppi del virus, ma ad oggi, i tamponi analizzati sono il 25 per cento.
Regione Lombardia ha detto di avere allo studio anche le modalità per organizzare, qualora fosse necessario, un terzo richiamo del vaccino in autunno, che potrebbe essere svolto in strutture diverse da quelle attuali, liberando gli ospedali e gli spazi oggi sottratti a padiglioni per eventi e mostre d’arte. Secondo Moratti il terzo vaccino potrebbe essere somministrato presso i medici di base, presso piccoli centri, aziende, farmacie.