Sanità
09/06/2021
In un documento le idee di Fondazione Partecipazione Mediazione e Rappresentanza e della Fnp. La relazione a cura del sindacato lombardo
Come rinnovare il sistema sanitario e sociosanitario in Italia, alla luce di quanto successo negli ultimi due anni con la pandemia, ma guardando anche alle carenze preesistenti: è questo il tema del documento di idee coordinato dalla Fondazione Partecipazione Mediazione e Rappresentanza (PMR) e dalla Fnp Cisl nazionale e presentato nel consiglio generale del 26 maggio scorso.
Dopo il confronto con le altre Fnp Cisl regionali, Fnp Cisl Lombardia ha portato la sua esperienza e quella di tutti i territori e ha contribuito alla relazione finale del documento. La sintesi delle proposte è stata esposta, in consiglio generale, da Pietro Cantoni per Fnp Cisl Lombardia e si può consultare in calce all’articolo nel documento in pdf.
Spiega Pietro Cantoni:
“Il documento si compone di idee e proposte concrete per migliorare il sistema sanitario e sociosanitario in Italia messo sì a dura prova dalla situazione pandemica, ma che presentava già diversi punti di debolezza, tra i quali ricordiamo: le forti differenze tra i diversi sistemi regionali, la sanità territoriale che non è stata adeguatamente sviluppata, le problematiche legate al personale e alle poche risorse per il finanziamento del sistema”.
Rinnovare il sistema sanitario e sociosanitario in Italia: idee per il futuro
Ad oggi, complice la pandemia, il quadro complessivo è cambiato. “Oltre ad una maggior consapevolezza delle problematiche presenti – che il sindacato ha sempre fatto notare - e di quanto sia importante l’intero impianto sanitario e di cure, la novità è il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (Pnrr)”. Il Pnrr ha una cospicua dotazione finanziaria e presenta obiettivi di rilievo nel breve e nel medio-lungo periodo.
Continua Cantoni:
“Le proposte elaborate dal sindacato riguardano sia il settore sanitario, sia quello sociosanitario e della non autosufficienza”.
Si segnalano, in particolare, il rilancio del tema della prevenzione e dell’educazione sanitaria per tutte le fasce d’età; la stabilizzazione dei precari, il miglioramento della formazione per il personale per le cure a domicilio e perfezionamento del rapporto con le Università; la revisione dell’intera rete sanitaria, attraverso la creazione di due modelli distinti che rispondano a precisi obiettivi:
- sanità e ricerca: comprendente le grandi aziende e i presidi ospedalieri che si occupano della cura delle acuzie e della ricerca scientifica;
- salute e benessere: comprendente tutta la rete di servizi per l’assistenza sociosanitaria e sociale territoriale (distretti, punti welfare territoriali, strutture sui territori e cure domiciliari).
Migliorare il percorso di cura
Il sindacato propone di migliorare il percorso di cura delle persone, in modo particolare quelle legate alla cronicità e alla continuità assistenziale.
Non ultima è l’esigenza di lavorare sul percorso di assistenza anche per le persone non autosufficienti, ponendo particolare attenzione ai servizi domiciliari e alla teleassistenza/telemedicina, come strumento ad integrazione della cura.
Importanti sono il supporto ai caregiver familiari attraverso percorsi di formazione dedicati, e il personale medico e assistenziale.
Ancora, Fnp Cisl propone di rivedere l’intero sistema delle Rsa in Italia, in modo da uniformare i criteri di ingresso e di accesso alle strutture, le dimensioni (posti letto), i servizi erogati, i costi e di conseguenza la quota di compartecipazione.
Inoltre, si potrebbe pensare a due soli livelli di assistenza nelle Rsa: di base e avanzata, sorpassando l’attuale sistema della classificazione Sosia.
Il documento menziona anche la ricomposizione di tutti i vari fondi già presenti e la creazione di un unico fondo per la non autosufficienza, anche con le risorse che arriveranno dal Pnrr.
In questi giorni si incominciano a vedere alcuni segnali positivi derivanti dal confronto a livello nazionale tra Governo e organizzazioni sindacali, come l’impegno governativo ad impegnarsi per legiferare la tanto attesa e auspicabile legge nazionale sulla non autosufficienza.
Il percorso tracciato vedrà impegnati i sindacati nel tentativo di attualizzare alcune delle proposte sopraelencate.