Sanità
19/05/2021
Didonè: “la campagna vaccinazione procede, ma sconta gli errori iniziali di comunicazione e appuntamenti”
In Lombardia circa 80mila anziani ultraottantenni ancora senza vaccino. Nel comunicato stampa di oggi, 19 maggio, Emilio Didonè, segretario generale Fnp Cisl Lombardia, rileva che, nonostante il procedere della campagna vaccinale con le fasce di popolazione più giovane, la copertura delle età più a rischio non è completa.
Dopo mesi, osserva Didonè, le Regioni si accorgono che mancano all’appello ancora circa 2 milioni di anziani. In particolare, in Lombardia mancano all’appello ancora una quota di over 80 anni che sono le persone più esposte, con il più alto rischio di mortalità:
"Le prenotazioni online soprattutto nella prima fase con il portale di Aria hanno messo in crisi non pochi anziani. Noi del sindacato dei pensionati abbiamo sollevato questo problema in tempi non sospetti. Perché non ci hanno ascoltato, quando abbiamo allertato e consigliato di rivolgersi subito ai sindaci di piccoli e grandi comuni che conoscono le situazioni particolari e sociali dei loro cittadini anziani e soli? In questi casi, un po’ di umiltà e ascolto da parte dei vertici di regione Lombardia non sarebbe guastato!”
La campagna vaccinale? Procede, ma alcuni anziani sono lasciati indietro
La campagna vaccinale in Lombardia ha una media consolidata di 85/95 mila vaccini al giorno, ma lascia indietro ancora molti anziani, che non hanno completato il ciclo delle iniezioni e tanti altri che non l’hanno avviato. Dice Didonè:
“Occorre un ulteriore sforzo per recuperare i circa 80mila over 80 che mancano all’appello ancora per la prima dose. Probabilmente sono persone che vanno contattate casa per casa, informate, coinvolte e vaccinate. Come va completata al più presto la vaccinazione ai ricoverati nelle Rsa, dei loro caregiver e parenti, perché solo così si potranno riaprire le visite in sicurezza dentro le Rsa, dove ci sono ospiti che vivono segregati, in una stanza da più di 14 mesi, senza il conforto di una visita in presenza di persone care”.
Con vaccini a famiglie e caregiver cambierebbe la situazione delle Rsa
Quello delle Rsa è un problema nel problema. Ogni giorno arrivano al sindacato segnalazioni, anche da fuori provincia di Milano, che nelle Rsa per anziani non è cambiato nulla.
L’ordinanza nazionale 8 maggio 2021 del Ministro della Salute, che dispone la riapertura in sicurezza delle visite dei parenti ai propri cari ricoverati, in parecchi casi.non è ancora applicata Per Didonè
"non si può continuare con la politica degli annunci. Farsi belli davanti l’opinione pubblica ma poi nei fatti non cambia mai nulla, e le cose vanno avanti come prima. I cittadini lombardi che meritano più rispetto”.
Aldilà della ripresa dei contatti con i parenti nelle Rsa, resta il fatto che la macchina delle vaccinazioni deve andare il più spedita possibile, senza le solite polemiche tra regioni e tra regioni e governo che potrebbero rallentarla. Conclude Didonè:
"Invitiamo tutti a fare meno confusione comunicativa e meno dichiarazioni, a superare distinguo, divisioni inutili e dannose, a migliorare la capacità organizzativa ciascuno nel proprio ruolo e compito, perché c’è bisogno che la campagna proceda il più veloce possibile, senza azzardi e voli pindarici dei soliti noti”.