Aifa sui vaccini Covid-19: la maggior parte delle reazioni avverse non è grave

Aifa sui vaccini Covid-19: la maggior parte delle reazioni avverse non è grave

Sanità

07/05/2021



Compaiono febbre, dolori dopo la puntura, dolori muscolari e articolari, stanchezza, nei primi due giorni dopo la puntura

Aifa ha diffuso il rapporto sulla Sorveglianza dei vaccini Covid-19 relativo al periodo tra il 27 dicembre 2020 e il 26 marzo 2021. È il terzo studio condotto da Agenzia italiana del farmaco e riferisce in merito a 9.068.349 mila dosi, di tre tipologie di vaccini, il Pfizer/Comirnaty, Vaxzevria di Astrazeneca e Moderna.
Sulle 9.068.349 mila dosi di vaccino anti-Covid somministrate, il rapporto rileva 46.237 sospette reazioni avverse:  l’81 per cento è attribuito al vaccino Pfizer/Comirnaty, il 17 per cento al vaccino Vaxzevria (ex Astrazeneca) e il 2 per cento al Vaccino Moderna.
Il 92,7 per cento delle sospette reazioni avverse è di tipo non grave e comprende sintomi simili quelli di un’influenza: febbre, brividi, stanchezza, dolori alle ossa e ai muscoli, mal di testa, problemi gastrointestinali. Compare anche un dolore nel punto dove è stata fatta l’iniezione e, nella maggior parte dei casi, i sintomi si manifestano nei primissimi giorni dopo la puntura. 

Vaccino Covid: che cosa succede dopo l’iniezione 

Alcuni osservatori hanno trovato interessante la segnalazione delle reazioni avverse legate al fattore età: le reazioni avverse non gravi si riducono al crescere dell’età dei vaccinati, soprattutto negli over 70. I decessi (102 nel complesso), sono pari all’1,1 per cento ogni 100 mila dosi e hanno riguardato per l’80 per cento persone con età superiore ai 75 anni. 
Le donne sembrano sviluppare con maggiore probabilità dolori dopo l’iniezione. Le persone in cui si sono segnalate sospette reazioni avverse sono per il 76 per cento donne e per il 24 per cento donne. 
La maggioranza delle reazioni sono state registrate nel giorno della somministrazione (52,8%) e nel giorno successivo (34,5%). 

Che cosa sono le reazioni avverse

Come bisogna interpretare i casi di reazioni avverse dopo il vaccino? 
Il rapporto Aifa spiega, prima di tutto, nessun prodotto medicinale è esente in assoluto da rischi e che assumere un farmaco è sempre “bilanciare i benefici con i rischi”. In secondo luogo, è importante distinguere tra evento avverso, reazione avversa ed effetto indesiderato. 

Un evento avverso è un episodio sfavorevole che si verifica dopo la somministrazione di un farmaco o di un vaccino, ma che non è necessariamente causato dall’assunzione del farmaco o dall’aver ricevuto la vaccinazione. 

Per reazione avversa si intende, invece, una risposta del corpo a un farmaco o a un vaccino, per la quale è possibile stabilire una relazione causale. Gli esperti ricordano: il fatto che un episodio di salute si verifichi dopo l’iniezione del vaccino o dopo l’assunzione di un farmaco non è, di per sé, la prova che l’uno abbia causato l’altro. Nel senso comune, che un fatto sia succeduto a un altro può far pensare a una causalità diretta ma non è sempre così. 

Un effetto indesiderato, invece, è un effetto non intenzionale connesso alle proprietà del farmaco o del vaccino, che non è necessariamente nocivo ed è stato osservato in un certo numero di persone. Si tratta quindi di un possibile effetto noto, verificatosi nel corso del tempo e considerato accettabile.

Aifa ricorda anche: 

Indagare ogni evento che compare dopo una vaccinazione, serve a raccogliere quante più informazioni possibili e aumentare la possibilità di individuare gli eventi davvero sospetti di cui è importante capire la natura, o che non sono mai stati osservati in precedenza, con l’obiettivo di accertare se esiste un nesso causale con la vaccinazione. (…)

"Un ampio numero di segnalazioni, quindi, non implica una maggiore pericolosità del vaccino, ma è indice dell’elevata capacità del sistema di farmacovigilanza nel monitorare la sicurezza".