Sanità
07/04/2021
Coloro che non hanno aderito alla campagna figurano dimenticati dal sistema, eppure non sono tutti accaniti no vax, ma persone sole, con poca familiarità con la tecnologia
In Lombardia più di 60 mila grandi anziani sono dimenticati dal piano di vaccinazione anti Covid. Si tratta degli over 80 che non risultano prenotati al fallimentare portale di Aria, oggi accantonato e sostituito da quello di Poste Italiane. Nella nota stampa di oggi, mercoledì 7 aprile, sindacato dei pensionati Cisl Lombardia richiama l'attenzione su questa quota di anziani, che non figura nelle liste ma che, con tutta probabilità, non fa parte della schiera di accaniti no vax. Più realisticamente sono persone che non hanno aderito alla campagna perché sono soli in casa, sono impossibilitati a raggiungere un hub vaccinale, non hanno familiarità con la tecnologia.
Si legge nel comunicato:
"Regione e Ats stanno correndo ai ripari, cercando di tamponare anche questa ennesima falla che si è aperta nel sistema socio sanitario regionale. Purtroppo, però, le brutte figure nei confronti della popolazione più anziana si susseguono ormai da mesi, senza che il nuovo staff messo in piedi da regione Lombardia sia ancora riuscito a trovare la quadra dal punto di vista comunicativo e organizzativo”.
Vaccino anti-Covid: gli anziani dimenticati e il programma disatteso
Si tratta, ricorda il sindacato, solo dell'ultimo incidente di percorso del governo regionale, che dopo aver lanciato segnali contrastanti sulla possibilità di recarsi autonomamente, anche senza appuntamento, ai centri vaccinali, creando code di anziani dalle prime ore della giornata, oggi informa che anche gli over80 potranno utilizzare il portale Poste Italiane per prenotarsi.
Dichiara Emilio Didonè, segretario generale Fnp Cisl Lombardia:
“Siamo ben lontani dai 500mila vaccini giorno in centri 24 ore su 24, 7 giorni su 7. Se si continua con questo trend, si rischia di non centrare neanche l'obiettivo minimo annunciato da regione Lombardia di vaccinare tutti gli over 80 entro domenica 11 aprile. Si accavallano annunci su annunci, sommando confusione a confusione.
Ci chiediamo perché non si sia tenuto conto fin dall'inizio della fragilità digitale di questa fascia di popolazione, che in assenza di figli e nipoti, fatica a utilizzare portali internet e altre vie tecnologiche. Non sarebbe stato più semplice aprire uno sportello fisico dedicato, o spedire una lettera a casa, o un numero telefonico apposito, o meglio ancora incaricare da subito Ats e Comuni a contattare queste persone, più bisognose di aiuto, per agevolarne la prenotazione? Perché non mettersi qualche volta dall'altra parte, e farsi guidare da un po’ di umiltà e buon senso?”.
Sindacato dei pensionati offre aiuto per censire chi è interessato al vaccino
Per abbattere mortalità e ricoveri in ospedale occorre vaccinare in fretta coloro che statisticamente sono risultati i più indifesi. È per questo che alcuni strutture territoriali Fnp in Lombardia, grazie anche a collaboratori pensionati e volontari di Anteas, hanno già avviato contatti nelle comunità per censire quanti siano gli interessati al vaccino, che non hanno avuto la possibilità o la capacità di prenotarsi adeguatamente.
Ricorda Emilio Didonè:
"Molti di questi probabilmente per paura del virus non escono di casa da mesi. Molti sono anziani soli, che dovrebbero essere contattati, uno ad uno, magari dalle Ats e dai Comuni. Cosa che oggi non sta succedendo, e per non lasciare indietro nessuno, e migliorare il sistema, noi ci mettiamo in gioco e al servizio".