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04/03/2021
Nell’anno della pandemia si azzerano i miglioramenti registrati nel 2019. Peggiora il Nord Italia
I dati Istat sulla povertà annunciati oggi, giovedì 4 marzo, dicono con chiarezza come e quanto la pandemia da Covid19 ha impoverito il nostro Paese. Si tratta di stime preliminari sul 2020, in attesa dei valori definitivi che saranno annunciati nel giugno prossimo. La nota di sintesi di Istat dice che il Covid-19 ha, di fatto azzerato i miglioramenti registrati nel 2019 provocando un aumento delle famiglie più povere, da 6,4% del 2019 al 7,7% del 2020. Queste famiglie hanno una situazione economica al di sotto di una soglia, detta di povertà assoluta, che si calcola sulla base di un paniere di beni e servizi essenziali per la vita di tutti i giorni.
L’anno scorso il disagio economico è avanzato anche al Nord, con oltre 218mila famiglie in più in condizioni di povertà assoluta rispetto all’anno precedente. Nel Mezzogiorno, dove le persone povere crescono di quasi 186mila unità: è l’area italiana dove ci sono più poveri rispetto al totale della popolazione. Nel Centro, infine, sono in povertà quasi 53mila famiglie e circa 128mila individui in più rispetto al 2019.
Dati Istat: dove c’è un pensionato il reddito migliora
La nota Istat osserva che il peggiorare della povertà riguarda tutte le famiglie, ma gli effetti sono più sensibili nelle famiglie con molti componenti e in quelle con bambini. Le famiglie con un solo genitore vedono forti cali di reddito. Il totale di bambini e ragazzi poveri, nel 2020, raggiunge 1 milione e 346mila, 209mila in più rispetto all’anno precedente. La presenza di un anziano in famiglia spesso riduce il livello di povertà, portando in casa almeno l’entrata regolare della pensione: la percentuale di famiglie con almeno un anziano in condizioni di povertà è pari al 5,6% (sostanzialmente stabile rispetto al 2019 in cui era pari al 5,1%); quelle dove gli anziani non sono presenti l’incidenza passa invece dal 7,3% al 9,1%.
La pensione degli anziani fa da welfare a un sistema economico compromesso.
L’incidenza di povertà per gli individui di più di 65 anni è aumentata dal 4,8 nel 2019 al 5,3 nel 2020; è comunque un aumento, ma più moderato rispetto a quello delle altre fasce d’età.