Part-time verticale ciclico: nuove regole per l’anzianità lavorativa 

Part-time verticale ciclico: nuove regole per l’anzianità lavorativa 

Previdenza

12/02/2021



I contributi possono essere riconosciuti anche per i periodi non lavorati. Cambia così il calcolo per sapere quando andare in pensione 

Il part-time verticale ciclico da quest’anno vede una novità importante. Secondo la legge di bilancio 2021, i lavoratori del settore privato che prestano servizio a tempo parziale verticale ciclico, cioè per alcuni giorni alla settimana, devono calcolare la loro anzianità lavorativa in modo diverso rispetto al passato
In pratica, contano ora non solo i giorni lavorati ma anche quelli in cui non si lavora. Ai fini dell’anzianità lavorativa, dunque, il part-time ciclico viene equiparato al part time orizzontale, nel quale i lavoratori sono in servizio a orario parziale, ma per tutta la settimana. 

Il calcolo dell’anzianità serve per determinare quando si raggiungono i requisiti per andare in pensione: in questo modo, molti lavoratori potranno, dal 2021, fare richiesta per andare in pensione un po’ prima. 

Part-time verticale ciclico: diverse pensioni già liquidate in Lombardia 

Inas Cisl Lombardia ricorda le molte cause legali in merito alla questione del part-time verticale. La vecchia regola dei giorni non lavorati, infatti, discriminava in modo evidente i dipendenti che sceglievano di lavorare solo alcuni giorni a settimana, sia rispetto ai colleghi del part-time orizzontale sia verso i dipendenti a tempo pieno.
La Corte di giustizia europea si era espressa sull’argomento osservando che secondo le vecchie regole questa categoria di lavoratori matura il proprio diritto alla pensione ad un ritmo più lento rispetto a chi lavora a tempo pieno.
Inas Cisl Lombardia segnala che, ad oggi, sono diverse le pensioni già liquidate dall’Inps in applicazione alle nostre sentenze positive.

Informazioni al numero verde 800 249 307