Sanità
04/01/2021
La regione con il più alto numero di contagiati e con grande densità di popolazione è anche la più lenta nella campagna vaccinale
Sul vaccino antiCovid in Lombardia si addensano le polemiche degli ultimi giorni. In una nota stampa di oggi, lunedì 4 gennaio 2021, Emilio Didonè, segretario generale di Fnp Cisl Lombardia, interviene ricordando la lentezza della campagna vaccinale lombarda che, appena iniziata, ha già registrato numeri decisamente più bassi rispetto a quelli delle altre regioni. Didonè stigmatizza la situazione della regione nell'ambito del piano vaccinale più importante dell'anno: il territorio lombardo è tra gli ultimi in termini percentuali per vaccinazioni effettuate, nonostante il mezzo milione di contagiati diagnosticati (il 20% della popolazione) e i 25 mila decessi (un terzo dell'intero Paese).
Dice Didonè:
“Non siamo orgogliosi di essere stati facili profeti, ma ancora una volta regione Lombardia si è dimostrata impreparata a gestire la situazione”.
Vaccino antiCovid in Lombardia: non si può lasciare in mano al caso e all'improvvisazione
Nel comunicato stampa, Didonè parla di un'altra falsa partenza, con il solito, immancabile autogol di regione Lombardia. I primi dati della regione che si vanta di essere la prima in Italia sono deludenti, sconfortanti, inaccettabili e tra i peggiori in Italia.
Se questa è la premessa,
"non nascondiamo le nostre preoccupazioni per la prossima campagna vaccinazioni degli anziani in programma a marzo 2021. Ci saranno i vaccini in quantità sufficiente per tutti gli over 65? I tempi saranno rispettati? Le siringhe saranno quelle giuste? Dovremo ricorrere a una lotteria per scegliere i fortunati?”.
Per Emilio Didonè, non si può lasciare in mano al caso e all'improvvisazione la salute delle persone. Il sindacato da tempo chiede che su prevenzione e cura si attuino progetti che tengano conto delle esperienze territoriali e professionali che questo territorio ha maturato e cresciuto. Invece, da anni si vedono riforme e proposte che hanno abbassato il livello della sanità pubblica della regione. Dichiara Didonè:
"È ora di trovare vere soluzioni e e mettersi al lavoro per invertire una tendenza che ci sta facendo scivolare ai posti più bassi per la qualità dell'offerta".