Previdenza
17/11/2020
Come totalizzare i contributi e quando si può richiedere la pensione in base ai trattati internazionali. Il numero 277 di Previdenza Flash
Come fare domanda di pensione dopo aver lavorato all'estero? Quando è possibile accedere alle forme previdenziali previste dalla normativa? Un utile vademecum si trova nel numero 277 di Previdenza Flash, a cura di Salvatore Martorelli e Paolo Zani.
La tutela assicurativa del lavoratore all'estero dipende dagli accordi e dalle convenzioni che l'Italia ha stabilito con la nazione in cui si trova il professionista.
Le variabili da considerare sono molte. È possibile che il lavoratore abbia esercitato tutto il tempo in un solo paese straniero, ma spesso accade che sia stato in più nazioni e che abbia avuto contratti anche in Italia. La situazione previdenziale cambia per i professionisti che hanno esercitato all'estero, per una filiale di un'azienda italiana; è differente se l'attività si è svolta in un paese della Comunità europea o altrove.
Come fare domanda di pensione dopo aver lavorato all'estero
Previdenza Flash ricorda i principi base degli accordi internazionali sui lavoratori all'estero. La normativa internazionale di sicurezza sociale prevede che ci sia parità di trattamento, in uno Stato, tra i cittadini e i lavoratori stranieri. Garantisce anche la possibilità di accumulare gli anni di lavoro trascorsi all'estero con quelli in Italia; permette l'esportabilità della pensione tra nazioni diverse.
Nel dettaglio, la verifica degli anni e dei contributi per andare in pensione si complica e cambia di paese in paese.
Per comprendere la propria posizione previdenziale è utile verificare la presenza di accordi tra l'Italia e la nazione di riferimento e un'analisi puntuale dell'intera storia contributiva e professionale.
Foto di Scott Barnard di Unsplash
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