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02/11/2020
Il volantino della Cisl illustra le principali misure del provvedimento, dalla cassa integrazione alla sanità e alla previdenza. L’esito dei tamponi sul fascicolo sanitario elettronico
Il decreto Ristori approvato in Consiglio dei Ministri il 27 ottobre stabilisce una serie di misure per i lavoratori e i cittadini a tutela di alcune fasce più a rischio nei prossimi mesi. Alcuni provvedimenti diventano ancora più importanti oggi, alla vigilia di un nuovo Dpcm che introdurrà nuove restrizioni allo scopo di ridurre il contagio da Covid-19.
Nei due pdf che si trovano in calce all'articolo si può scaricare il volantino della Cisl con la sintesi dei contenuti principali del decreto Ristori.
C'è il divieto di licenziamenti da parte delle imprese, prosegue la cassa integrazione ordinaria, per altre sei settimane ed è prevista un'indennità una tantum per alcune fasce di lavoratori coinvolte dalle ultime chiusure, come gli staginali del settore turismo, i lavoratori intermittenti e gli iscritti al Fondo pensioni dello spettacolo.
Decreto ristori: dal reddito di emergenza alla sanità
Il decreto estende ai mesi di novembre e dicembre 2020 il Rem, reddito di emergenza, per i nuclei che già erano in possesso dei requisiti e avevano ottenuto il contributo. È anche possibile inoltrare ora la domanda di Rem: il reddito da considerare per i requisiti è quello di settembre e la domanda si fa entro il 30 novembre.
In merito alla sanità, il decreto destina 30 milioni di euro per il 2020, per l'esecuzione di tamponi antigenici rapidi da parte dei medici di medicina generale e pediatri di libera scelta. L'esito del tampone si controlla consultando il fascicolo sanitario elettronico e i tempi dovrebbero essere più veloci per la comunicazione dei casi positivi al dipartimento di prevenzione dell'Asl e alla piattaforma di sorveglianza epidemiologica.
Il decreto stanzia 1 milione di euro per il 2020 e 3 milioni per il 2021 per attivare un servizio nazionale di supporto telefonico e telematico alle persone risultate positive al virus Sars-Cov-2, che hanno avuto contatti stretti o casuali con soggetti risultati positivi o che hanno ricevuto una notifica di allerta attraverso l'applicazione “Immuni”.