Vaccini influenzali: la Lombardia è in ritardo. Rischio caos sanitario

Vaccini influenzali: la Lombardia è in ritardo. Rischio caos sanitario

Sanità

16/10/2020



Didonè: abbiamo più volte ricordato a Regione Lombardia di attrezzarsi per tempo per la campagna di vaccinazioni antinfluenzali

Sui vaccini influenzali è oramai evidente il ritardo di Regione Lombardia. Emilio Didonè, segretario generale Fnp Cisl Lombardia, esprime, nel comunicato stampa di oggi, venerdì 16 ottobre, rammarico e preoccupazione per una situazione che doveva e poteva essere evitata. 
Al netto delle affermazioni istituzionali, dice Didonè, 

"Basta contattare il proprio medico generico di famiglia e fare un giro per le farmacie che sono costretti a dire no ai cittadini perché non ci sono vaccini influenzali.
Abbiamo più volte ricordato, ammonito, sollecitato Regione Lombardia di attrezzarsi per tempo per campagna di vaccinazioni antinfluenzali,  ma ancora una volta questa regione si è fatta trovare impreparata. Stiamo ricevendo tante telefonate e messaggi dai nostri pensionati per sapere cosa devono fare e non sappiamo purtroppo cosa rispondere. È sconfortante ciò che sta accadendo alla sanità lombarda, e qualcuno dovrà renderne conto e assumersi le proprie responsabilità!”.

Vaccini influenzali per la campagna 2020-2021: che cosa sta succedendo 

I fatti emersi negli ultimi giorni rivelano una carenza di dosi ordinate dalla Regione rispetto alla quantità realmente necessaria, in modo particolare per le categorie più a rischio nelle quali rientrano più che mai anche gli anziani over 65, e soprattutto nel periodo di pandemia Coronavirus.
Per Fnp Cisl Lombardia è il segno di superficialità e scarsa professionalità. Continua Didonè: 

“Mi riferisco anche alla questione delle gare sbagliate dalla Regione Lombardia che hanno portato ad assicurarsi centinaia di migliaia di dosi di vaccino in meno, molto inferiori rispetto ai 3.874.744 necessari per coprire tutte le richieste, stando ai numeri dichiarati dalla stessa Regione.”

È compito istituzionale di Regione Lombardia mettere a disposizione i vaccini per le categorie a rischio, ma ancora una volta i cittadini lombardi pagano un difetto di programmazione. Si sapeva da tempo che la prossima sarebbe stata una campagna di vaccinazioni particolarmente delicata, imponente e considerevole. Perché la Regione Lombardia non ha provveduto a ordinare un quantitativo adeguato di vaccinazioni per tempo, né più e né meno come hanno fatto altre regioni? Non vaccinare un numero così alto di cittadini, oltre a rappresentare una discriminazione intollerabile nei confronti degli anziani over 65 e di altri soggetti, rischia di mettere seriamente in pericolo migliaia di cittadini”.

Assessorato al Welfare: un silenzio assordante

Per Emilio Didonè, il silenzio dell'assessore Giulio Gallera, di solito molto loquace e sempre così pronto a rispondere su tanti temi, fa ancora più effetto:

"Forse è troppo impegnato a colmare un ritardo che sta ormai diventando una vera e propria corsa contro il tempo, chissà a quale prezzo…. Intanto, chi paga sono sempre gli stessi: i cittadini lombardi. Intanto, secondo l'ultimo rapporto curato da C.R.E.A., la sanità della regione più importante d'Italia è scesa al 9 posto dietro a Marche, Umbria e Liguria …. che tristezza!"