Notizie
15/10/2020
In serata arriva la nota della Regione con il vincolo per gli accessi nelle Rsa. Nel pomeriggio l’appello del segretario Ragazzini
La crescita del Covid-19 in Lombardia nelle ultime settimane ha indotto Regione Lombardia a prorogare al 19 ottobre l'ordinanza con le misure anti-contagio. Il provvedimento emanato il 10 settembre, che aveva iniziale scadenza il 15, sarà valido quindi fino a lunedì prossimo. L'ordinanza contiene le consuete indicazioni di prudenza, dalla mascherina alla misurazione della temperatura e ai protocolli di sicurezza sui luoghi di lavoro, nelle scuole e nei locali pubblici.
Nella nota pubblicata da Lombardia Notizie online, viene specificata la regola per le visite nelle Rsa:
“l'accesso alle strutture delle unità di offerta residenziali della rete territoriale da parte di familiari/caregiver e conoscenti degli utenti ivi presenti è vietato, salvo autorizzazione del responsabile medico, ovvero del Referente Covid 19 della struttura stessa (esempio: situazioni di fine vita) e, comunque, previa rilevazione della temperatura corporea all'entrata e l'adozione di tutte le misure necessarie ad impedire il contagio”.
Covid-19 in Lombardia e in tutta Italia: nuovo appello per proteggere gli anziani
La nuova curva dei contagi ha coinvolto anche le strutture per anziani. Alle notizie che in questi giorni si succedono, in Lombardia ma non solo, ha risposto Piero Ragazzini, segretario generale Fnp Cisl nazionale, con una nota alla quale aderisce anche Fnp Cisl Lombardia.
Ha detto Ragazzini:
“Assistiamo nuovamente ad una recrudescenza dell'epidemia e, di conseguenza, dei casi di contagio ai danni dei nostri anziani che vivono in queste residenze le quali, anche per sollevarsi da ogni responsabilità oltre che per proteggersi, stanno tornando a trincerarsi, come è già successo in questi giorni in Valle d'Aosta, Toscana, Puglia. Una norma, peraltro, prevista anche dall'ultimo Dpcm che stabilisce che l'accesso di parenti e visitatori a strutture di ospitalità e lungo degenza, Rsa, hospice, strutture riabilitative e strutture residenziali per anziani, autosufficienti e non, è limitata ai soli casi indicati dalla direzione sanitaria della struttura, che è tenuta ad adottare le misure necessarie a prevenire possibili trasmissioni di infezione.
Una decisione, questa, che danneggia evidentemente sia gli anziani sia i loro cari che non hanno più la possibilità di andarli a trovare. È per questo che noi, come sindacato che vuole tutelare i nostri cari più anziani, chiediamo al governo e al ministro Speranza di intervenire urgentemente per garantire loro l'assistenza necessaria, ma anche la possibilità di vedere o sentire i propri familiari, senza negargli quindi l'affetto di cui hanno bisogno, dotando ogni struttura della strumentazione tecnologica necessaria per consentire questo legame anche a distanza”.