Sindacati e governo a confronto: non basta prorogare Ape sociale e Opzione Donna

Sindacati e governo a confronto: non basta prorogare Ape sociale e Opzione Donna

Previdenza

15/10/2020



L’incontro in videoconferenza del 14 ottobre in vista della prossima legge di bilancio ha confermato alcune misure, ma per Cisl e Fnp Cisl bisogna fare di più

Mercoledì 14 ottobre, in videoconferenza, si è tenuto l'incontro tra sindacati e governo sulle pensioni. Erano presenti Nunzia Catalfo, ministra del Lavoro, dirigenti del Dicastero, rappresentanti Mef e Inps, mentre per la Cisl hanno partecipato Ignazio Ganga e per Fnp Cisl Piero Ragazzini. Tema del confronto, le misure previdenziali da inserire nella prossima Legge di Bilancio.
Cisl e Fnp Cisl, dichiarano nella nota comune, hanno rimarcato le numerose criticità del sistema che è necessario affrontare con urgenza e che riguardano molte categorie di pensionati.
Nunzia Catalfo ha riferito che, con tutta probabilità, sarà trovata la copertura finanziaria per la proroga dell'Ape sociale e di Opzione donna, per l'estensione dell'Ape sociale anche ai lavoratori senza Naspi, per la valorizzazione pensionistica dei periodi di lavoro in part-time verticale. Da verificare, invece, la questione di estendere le misure ai lavoratori fragili e la possibilità di prorogare il requisito dei sette anni per l'isopensione.

I sindacati al governo: sono molte le fasce più deboli oggi

Per Cisl e Fnp bisogna non solo prorogare l'Ape sociale ma anche superare le notevoli difficoltà procedurali che hanno di fatto drasticamente ridotto l'accoglimento delle domande presentate, a partire dai codici Istat utilizzati.
I sindacati hanno anche chiesto di

“estendere queste forme previdenziali ai lavoratori fragili, a chi è dichiarato inidoneo alle mansioni e non viene ricollocato o è a particolare rischio per effetto della attuale congiuntura, a chi ha superato il periodo di comporto per malattia e a coloro che hanno cessato involontariamente l'attività lavorativa”.

Nel corso dell'incontro si è parlato di altre fasce di lavoratori e pensionati da tutelare. Per la Cisl è necessario prevedere la pensione con 41 anni per tutti ed è indispensabile prevedere l'incremento della quattordicesima per i pensionati con redditi più bassi e individuare una misura che compensi, a maggior ragione oggi, la perdita del potere di acquisto delle pensioni.

I sindacati accolgono con favore l'apertura della Commissione di studio sulla spesa previdenziale ed assistenziale, insieme a quella dei lavori gravosi, mentre non si sono trovati d'accordo con il rinvio della discussione sulla riforma previdenziale del sistema dal 2022.
I sindacati ritengono che il tema debba essere affrontato al più presto per dare certezze ai lavoratori ed alle lavoratrici.