Covid-19 e ambienti chiusi: come valutare la distanza anti-contagio

Covid-19 e ambienti chiusi: come valutare la distanza anti-contagio

Sanità

01/09/2020



Corriere della Sera pubblica oggi un articolo che riprende uno studio del British Medical Journal. A che cosa prestare attenzione negli ambienti chiusi e nei luoghi aperti

Covid-19 e ambienti chiusi: quali sono i comportamenti più prudenti per ridurre al minimo il rischio di contagio? Corriere.it pubblica oggi, martedì 1° settembre, un articolo di Silvia Turin che riferisce di uno studio divulgato dal British Medical Journal.
I firmatari dell'articolo, Nicholas R.Jones e i colleghi, analizzano le origini del criterio scientifico adottato per stabilire a un metro la distanza sociale minima per evitare di essere contagiati dal nuovo Coronavirus.
Gli studiosi sottolineano che, al di là delle regole di comportamento decise dalla normativa, in ogni contesto il rischio di contagio dipende da molte variabili: dalla presenza di meccanismi di ventilazione nel locale alle attività svolte dalle persone.

Covid-19 negli ambienti aperti

Fatto salvo il rispetto delle regole imposte dalle istituzioni, qual è il grado di rischio di essere esposti al virus negli ambienti aperti?
Una tabella esplicativa, pubblicata dal British Medical Journal e da Corriere.it, indica che nei luoghi all'aperto il rischio è basso, se siamo in un ambiente ben ventilato, parliamo o stiamo in silenzio e indossiamo la mascherina. Se il luogo è affollato, se stiamo gridando o cantando e se vi soggiorniamo per molto tempo senza mascherina, però, il rischio aumenta.

Le diverse variabili da tenere presente sono:

  • presenza di protezioni individuali
  • possibilità di stare a distanza sociale cioè luoghi affollati o poco frequentati
  • tempo di permanenza
  • persone che stanno in silenzio oppure parlano oppure cantano o gridano
  • luogo poco ventilato o molto ventilato.

Covid-19 negli ambienti chiusi

Una particolare attenzione si deve osservare nei luoghi frequentati da tante persone: dal bar dove siamo soliti prendere il caffè, passando per l'edicola o il supermercato.
L'articolo di British Medical Journal suggerisce di osservare se nel locale sussiste un adeguato ricambio d'aria e che cosa fanno le persone nel luogo in cui stiamo entrando. In un supermercato, ad esempio, potremmo trovare molte persone che ci passano vicino in silenzio, mentre al bar troveremo più avventori che chiacchierano.
Gridare e cantare aumenta la probabilità di diffondere goccioline nell'aria e c'è da ricordare che, con la mascherina e alla distanza tra 1 e 2 metri, siamo protetti dalle goccioline più pesanti, ma potremmo non essere al sicuro dalle goccioline leggere, gli aerosol.
Colpi di tosse e starnuti sono da evitare, ma anche stare troppo tempo in luoghi poco ventilati, pur indossando la mascherina, è da sconsigliare.

Foto di Artur Rey di UnSplash