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03/08/2020
Il commento di Ilaria Capua sul Corriere di oggi. I dati di Gimbe del 30 luglio: i numeri in aumento. Galli: serve prudenza
Covid-19 deve farci ancora paura. Alla luce dei dati sui contagi dell'ultima settimana e visto il rischio di affollamenti nel mese di agosto, da più parti si leggono inviti alla prudenza e al mantenimento delle regole anti-contagio: mascherina, obbligatoria nei luoghi chiusi, necessaria anche all'aperto se c'è troppa gente, disinfezione delle mani, attenzione ad evitare luoghi affollati, dall'aperitivo al bar alle spiagge.
Sul Corriere della Sera di oggi, lunedì 3 agosto, Ilaria Capua, virologa, scrive che il virus circola ancora e che il solo modo che abbiamo per contenerlo, ad oggi, è rispettare i comportamenti consigliati sulla distanza sociale. Capua dice:
“Quando si parla di seconda ondata ci riferiamo a un aumento rapido, esponenziale e continuo del numero di pazienti che farebbero ricorso alle terapie intensive, tanto da determinarne il sovraccarico e quindi il crollo. È possibile che questo accada? Sì.”
Su Il Giorno del 2 agosto Massimo Galli, primario infettivologo dell'ospedale Sacco di Milano, è di parere analogo e concorda sulla possibile proroga della regola della mascherina dopo Ferragosto. Galli afferma che non è ancora possibile stabilire fino a quando si dovranno osservare le regole anti-contagio, perché questo dipende da dati nazionali e internazionali sull'andamento della pandemia.
Covid-19: che cosa dicono i numeri
Il comunicato del 30 luglio di Gimbe, fondazione indipendente che monitora il contagio analizzando i dati Iss, osserva che nella settimana dal 28 al 28 luglio si sono registrati numeri in aumento rispetto ai sette giorni precedenti. L'aumento è 328 nuovi casi e c'è una crescita, +17, dei pazienti ricoverati con sintomi. Per quanto si tratti di numeri relativamente bassi, Gimbe consiglia di non sottovalutarli. Restano molto ampie le differenze regionali, con il 53 per cento dei positivi in Lombardia e il 37,4 per cento distribuito tra Emilia Romagna, Lazio, Piemonte, Veneto.
Regione Lombardia ha dichiarato, nell'ultima ordinanza che stabilisce la possibilità di riempire tutti i posti a sedere sui mezzi pubblici, che il suo territorio è classificato come zona a basso rischio. Per molti l'attenzione di tutti è spostata sui luoghi di villeggiatura, spiagge e alberghi, dove in diverse zone italiane sono già segnalati fenomeni di assembramenti e controlli limitati.
Corriere della Sera, per la verità, scrive che anche a Milano, nelle ore e nei luoghi della movida, gli avventori dei locali spesso non rispettano la distanza sociale.