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06/05/2020
Il rapporto del 4 maggio mette in correlazione i decessi di marzo 2019, marzo 2020 e i casi accertati di Coronavirus. Ci sono, poi, i contagiati morti senza tampone e i deceduti per altre cause
Sono stati annunciati il 4 maggio 2020 i dati Istat-Iss sulla pandemia e il numero dei morti in Italia nei primi tre mesi del 2020. Istat e Istituto Superiore della Sanità hanno messo in correlazione i decessi del primo trimestre 2019 con quelli di quest'anno e infine i contagiati accertati dal Coronavirus. Istat aveva già pubblicato dei numeri statistici interessanti, sull'andamento generalizzato dei decessi messo a confronto tra 2019 e 2020.
Istituto superiore di Sanità pubblica periodicamente i dati sui contagiati. Le due curve sono state messe a confronto per studiare l'impatto del Covid19 sulla mortalità totale della popolazione. I numeri confermano quello che si sospettava. Il rapporto parla di tre aree in cui il contagio si è manifestato in modo diverso: la fascia con i focolai più diffusi, a Nord, una zona intermedia nel Centro e un'area dove il contagio è stato molto limitato, il Sud e le isole.
Dati Istat-Iss: pandemia disuguale
Istat pubblica i dati di mortalità riferiti a 6.866 comuni, l'87 % dei 7.904. Iss fa riferimento ai dati anagrafici, di sesso ed età dei positivi al Covid19. Il rapporto ha preso in considerazione i 13.710 morti per Covid19 registrati da Iss, il 96 per cento del totale. Qualche numero: nel mese di marzo, l'andamento dei decessi vede una crescita del 568 per cento in più a Bergamo, a Cremona del 391%, Lodi 371%, Brescia 291%, Piacenza 264%, Parma 208%, Lecco 174%, Pavia 133%, Mantova 122%, Pesaro e Urbino 120%.
Il 91% dell'eccesso di mortalità riscontrato a livello medio nazionale nel mese di marzo 2020 si concentra nelle aree ad alta diffusione dell'epidemia: 3.271 comuni, 37 province del Nord più Pesaro e Urbino.
La Lombardia è la regione più colpita in assoluto e l'aumento generalizzato dei decessi, del 185 per cent nel mese di marzo, lo conferma.
Decessi in aumento e altre patologie
Se sono confermate alcune tendenze generali – la vulnerabilità più alta delle persone anziane, il numero relativamente più basso delle morti nel sesso femminile – il rapporto mette in evidenza altri aspetti. I malati sono molto più deboli se uniscono il contagio da Coronavirus a patologie croniche pregresse, ma, per gli esperti, c'è un altro rischio in agguato. Il rapporto parla di effetti indiretti su specifiche cause di morte, per esempio la difficoltà del sistema ospedaliero nel lavorare in condizioni di forte stress, o il minor ricorso alle prestazioni del servizio sanitario da parte dei cittadini per timore del contagio.
C'è da sapere, inoltre, che la pandemia non è finita. In molte province la curva del contagio, iniziato più tardi, potrebbe avere nuovi sviluppi nelle prossime settimane e bisognerà attendere i dati di aprile per capire cosa sta succedendo.
Nel grafico: andamento giornaliero nel mese di marzo dell'eccesso di mortalità totale registrato nel 2020 rispetto alla media degli anni 2015-2019 e dei decessi Covid-19(a). Valori assoluti dei decessi di persone in età 50 anni e più. Regione Lombardia