Welfare
24/04/2020
Organizzazione mondiale della sanità mette in evidenza un dato che riguarda molti paesi. Si fanno strada le prime ricerche, locali ma non solo
Coronavirus e anziani, Covid19 e Rsa: giorno dopo giorno i dati del contagio in Lombardia, in Italia e in tutta Europa diventano sempre più drammatici. Il 23 aprile Hans Henri P. Kluge, direttore regionale dell'Organizzazione mondiale della Sanità per l'Europa, ha detto, in una conferenza stampa, che la metà dei morti per Covid19 nei paesi del vecchio continente si trovava in strutture di assistenza a lungo termine.
Come riportato da Quotidiano Sanità, AdnKronos, Repubblica e molti altri, Kluge ha parlato di “tragedia umana inimmaginabile”.
La pandemia ha fatto emergere lacune già presenti in quella che gli inglesi chiamano long therm care, la lungo degenza di over 65 in strutture assistite. Kluge ha detto che i sistemi di assistenza a lungo termine dovranno essere dotati di risorse, forti e sostenibili che privilegiano i bisogni e la dignità delle persone. In questi giorni di emergenza, ha poi raccomandato che gli ospiti contagiati dal Coronavirus siano isolati in modo efficace.
Coronavirus e anziani: la pandemia nella pandemia
Mentre in Lombardia il rapporto tra Coronavirus e anziani ospiti delle Rsa è tema di indagini giudiziarie, emergono i primi dati internazionali. Corriere della Sera cita uno studio a cura dell'International Long Term Care Policy Network, associato alla London School of Economics. Secondo l'indagine, nei paesi più colpiti dal Covid 19, i morti nelle Rsa avrebbero un peso notevole, con punte del 50 e 60 per cento. Per l'Italia, lo studio non presenta dati in grado di stabilire una proporzione rappresentativa.
Il sindacato dei pensionati analizza periodicamente gli studi dell'Istituto Superiore di Sanità sulle strutture socioassistenziali in tutta Italia. Al terzo rapporto annunciato, i dati, però, non risultato completi, perché non tutte le Rsa hanno risposto alle interviste e per diverse altre ragioni.
La segreteria nazionale Fnp Cisl pensionati rileva che i dati forniti dalle residenze in oggetto su base volontaria, non sono accompagnati da una verifica sul campo.
Pandemia nelle Rsa: quali sono i dati reali?
L'indagine, inoltre, non censisce tutti i centri residenziali, per esempio case di riposo, case famiglia, impropriamente definite socio-assistenziali, soggette a un numero inferiore di leggi e requisiti sanitari e meno passibili di controlli.
Anche nel rapporto dell'ISS, non si conosce il numero esatto delle strutture presenti in Italia, che sarebbero 3.420 secondo l'Osservatorio Demenze dell'ISS; 4.629 secondo il GNPL (Garante Nazionale Private Libertà); 7.829 secondo il Ministero dell'Interno di cui 6.097 a gestione privata, 1.445 a gestione pubblica e 287 a gestione mista.
Corriere della Sera scrive di un'indagine in corso a cura di Cergas Bocconi sul contagio da Covid 19 nelle Rsa. La curano Elisabetta Notarnicola e Andrea Ruotolo che, sul Corriere della Sera, parlano di problemi nelle Rsa preesistenti alla pandemia e di un modello da rivedere. È vero che, rispetto ad alcuni paesi europei, l'Italia regge meglio, perché le case di riposo sono più medicalizzate, ma le lacune da colmare sono molte.
La politica, scrivono i ricercatori, “dovrà avere il coraggio di invertire la rotta”.